giovedì 23 febbraio 2012

San Giuliano - Solamente 123 le firme raccolte contro il biogas a cascina Occhiò

Sinistra Ecologia e Libertà San Giuliano e alleati provano a rilanciare la petizione contro l’impianto, anzi gli impianti, di biogas a Occhiò, stagnante a circa 150 firme su un obiettivo ideale di 5.000 adesioni. L’appello che punta a fermare le centraline energetiche già autorizzate - nel caso del primo impianto, mentre il secondo è al palo - è sostenibile da alcune settimane sul sito www.firmiamo.it. Chi l’ha messo on line è inizialmente il Movimento Cinque Stelle cittadino, raccogliendo consensi successivi. I risultati però dopo alcune settimane sono probabilmente inferiori all’interesse atteso e tracciano il quadro di una battaglia un pò “d’élite”. L’appello via Internet ha totalizzato 123 adesioni, e non si può non constatare una distanza cospicua - anzi enorme - rispetto al target che la petizione si è posta: anche un decimo delle 5mila firme attese appare molto lontano. Alcuni firmatari sono decisamente autorevoli, come Marco Giacomo Bascapè, storico e curatore del patrimonio dei Luoghi Pii Elemosinieri-Asp Golgi Redaelli di Milano, ma il numero assoluto nel complesso appare piuttosto basso. Così alcuni interlocutori politici del territorio cercano di rilanciare l’iniziativa, ponendo l’accento sul fatto che la produzione di agroenergie sottrae superfici coltivabili dal Parco Sud e rischia di attirare un traffico sempre maggiore di veicoli. L’interrogativo sul traffico è giustificato dall’incognita sulle potenzialità di espansione: non si sa esattamente quanto possa allargarsi in futuro la centrale partendo dalle dimensioni iniziali di un ettaro. «Paghiamo per farci avvelenare», declama la petizione dei “grillini” ricordando che i cospicui incentivi esistenti per le energie rinnovabili e alternative, in particolare le agroenergie, arrivano dallo Stato. Inoltre c’è il fattore storico archeologico, cioè il timore che tutto si faccia a Occhiò, dall’allargamento della strada ai silos costruiti a tempo di record, tranne mettere un ponteggio che rimandi il crollo della chiesa rurale della frazione, l’edificio religioso più antico di tutta la via Emilia nel tratto milanese. Sel San Giuliano, Federazione della Sinistra e “La città che sale” promettono di vigilare e di opporsi al raddoppio.Fonte: Il Cittadino
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