venerdì 16 marzo 2012

I campi sono senza una goccia d’acqua. Stato di allerta nel Lodigiano stretto nella morsa della siccità

I campi sono senza una goccia d’acqua. Anche nel Lodigiano, la siccità li sta soffocando. Per questo il Consorzio bonifica Muzza Bassa Lodigiana ha messo in atto un piano d’emergenza.
«Il problema siccità riguarda anche il Lodigiano, ne siamo perfettamente consapevoli e già dallo scorso dicembre i tecnici si sono attivati per far fronte a questa criticità - spiega il presidente dell’ente Ettore Grecchi -. Considerato che fra poco ci confronteremo con la stagione produttiva agraria e che ci sono pervenute numerose richieste di informazioni, mi sembra opportuno informare la popolazione tutta ed in particolare gli agricoltori sullo stato attuale e su come il nostro Consorzio sta affrontando la situazione». Il Consorzio Muzza è allertato e sta realizzando un monitoraggio costante, il personale e i tecnici specializzati sono reperibili e la massima attenzione è rivolta all’emergenza idrica. «Gli uffici preposti mi hanno informato di aver già posto in essere – prosegue il presidente – una serie di azioni volte a mitigare le conseguenze della scarsità idrica, prima fra tutte la riduzione della portata erogata, che già dalla fine dello scorso anno defluisce al 50 per cento del valore normalmente distribuito. Il canale Muzza funziona a passo ridotto, ma questo permette di non compromettere ulteriormente le già esigue risorse presenti nel lago di Como che presenta volumi disponibili prossimi ai minimi storici. Ciò comporta una riduzione anche nei deflussi interni; con opportune manovre si riesce, con fatica, a mantenere portate sufficienti nei canali, fondamentali per evitare il degrado ambientale e igienico-sanitario, visto che è lì dove gran parte dei depuratori scaricano». Anche le attività produttive extra agricole non sfuggono alla congiuntura idrica. Le sei centrali idroelettriche, le due termoelettriche e l’impianto ittiogenico sottesi dalla Muzza, vengono alimentate con portate ridotte che, all’occorrenza, dovranno subire ulteriori diminuzioni.La situazione si presenta quindi critica. Stando alle proiezioni idrologiche effettuate dagli esperti del Consorzio si profila, per ora abbastanza chiaramente, una prospettiva poco rassicurante. «Con gli esperti del Consorzio - prosegue Grecchi - abbiamo verificato come le riserve di neve presenti sull’arco alpino sotteso dal lago di Como, siano inferiori della media trentennale, valutabili in circa il 30 per cento dell’inverno più ricco che risulta essere quello intercorso tra 2005 e 2006. Questo significa meno riserve. Inoltre, anche le piogge monitorate sono state particolarmente scarse comportando quindi un deflusso ridotto anche per i fiumi e un costestuale abbassamento della falda di circa mezzo metro. Tutte queste variabili – continua Grecchi- sono ovviamente monitorate dal Consorzio, che effettua rilevazioni in tempo reale. È consigliabile non parlare per ora di allarme, ma di allerta: un improvviso cambiamento della situazione meteorologica potrebbe porre fine alla siccità in tempi brevi, anche se fino ad allora ci sarà l’esigenza di continuare a erogare portate ridotte. Anche se la situazione è sotto controllo, è chiaro che tutti dovremo sentirci coinvolti e fare un uso oculato dell’acqua».
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