venerdì 16 marzo 2012

Somaglia - Non piove, le rane stanno male: nell’oasi messe in salvo le uova

La siccità fa male alle rane di Lataste. O meglio alle loro uova. Per questo i giovani volontari dell’oasi di Monticchie si sono tirati su le maniche e hanno passato al setaccio l’area protetta.
Hanno raccolto 130 covature, contenenti ciascuna decine di uova, e le hanno depositate al sicuro nel laghetto. «È grazie ai volontari più giovani, anzi i “volontarini”, come li chiamiamo noi per distinguerli da quelli di maggior esperienza, che quest’anno le rane di Lataste riusciranno a riprodursi nella riserva - spiega il direttore Luca Canova -. È un gruppo di 18enni che, da qualche settimana, ha iniziato a occuparsi di Monticchie, dietro impulso dell’assessore competente Giuseppe Botti». Sabato scorso, per loro, è stato il battesimo del fuoco, con un imprevisto intervento urgente. «La rana di Lataste - aggiunge Canova - è una specie europea prioritaria, uno dei pochi endemismi padani, presenti cioè solo nella valle del Po. Salvare questa specie è un nostro specifico interesse; è anche grazie ad essa che possiamo accedere a canali di finanziamento riservati. Monticchie, quest’anno, sperimenta una siccità mai vista prima e questo comporta diversi problemi per un anfibio come la rana di Lataste; mancano l’acqua e il luogo dove deporre le uova. Questa specie, con le prime piogge, esce dalla boscaglia e depone rapidamente le uova nei canali: con le brevi piogge di due settimane fa le rane hanno deposto le uova nei canali. Poche ore dopo, a pioggia finita, le acque hanno iniziato a calare, per via della siccità del terreno circostante, e le uova, che non hanno un guscio protettivo, si sono trovate esposte all’aria. Rischiavamo di perdere l’intera annata riproduttiva, ma grazie a questi volontari siamo riusciti rapidamente a recuperare circa 130 ovature e a portarle nel laghetto seminaturale che avevamo costruito, in previsione di eventi come questo, grazie a regione Lombardia e fondazione Cariplo. Ora le uova sono al sicuro e gli embrioni si stanno già sviluppando. Tra due settimane avremo alcune migliaia di girini».Fonte: Il Cittadino
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