Una strada “pattumiera” che unisce tre province. Basterebbe, infatti,
contare il numero e la distanza tra i sacchi neri a bordo carreggiata
per capire se ci troviamo nel Cremasco (dove i rifiuti si scorgono
sporadicamente), nel Lodigiano (dove invece cominciano ad apparire con
maggiore insistenza) o nel Sudmilano, dove ci s’imbatte in cumuli
d’immondizia ad ogni decina di metri percorsi.
È il tratto tra Paullo e
San Donato a versare nelle peggiori condizioni ed è proprio per
sollecitare la sensibilità della provincia di Milano che due sindaci,
Franco Lucente di Tribiano e Paolo Bianchi di Mediglia, hanno deciso di
guidarci di persona nell’avvilente tour alla scoperta di discariche di
amianto, elettrodomestici, pneumatici, complementi d’arredo e perfino
quaderni di scuola lungo la «pattumiera d’asfalto».Lo stato di degrado
dell’ex 415 era stato denunciato già quattro anni fa, con tanto di
dossier curato dall’associazione Sos Adda, ma ora le cose sembrano
addirittura peggiorate. «Serve un intervento straordinario - avverte
Lucente - e sono convinto che sia necessario pungolare la Provincia di
Milano. Ho intenzione di preparare un documento, in cui intendo
denunciare le condizioni dell’ex statale 415 e della Cerca, che invierò a
tutti i sindaci del Sudmilano, così pure ai comuni come Zelo e Spino
che si affacciano sulla Paullese pur essendo di un’altra provincia.
L’obiettivo è raccogliere un’adesione massiccia, per rivolgerci poi alla
provincia di Milano e reclamare la bonifica della strada». E da
ripulire c’è davvero tanto. Non bisogna nemmeno affannarsi per trovare i
luoghi da bonificare, perché l’immondizia non è certo nascosta, ma
sembra far l’occhiolino agli automobilisti che si muovono a passo di
lumaca per il traffico. Si notano a Zelo sacchetti con bibite,
fazzolettini di carta appesi sugli alberi, a Paullo materassi negli
spiazzi e più ci si avvicina a Milano più lo scenario si aggrava. Si
comincia dal cavalcavia, dove la Paullese si divide per portare a
Mombretto o Pantigliate. Ecco schermi di computer, copertoni di camion,
sacchi neri, scatoloni, bucce d’arancia, in parte oltre la rete sbiadita
che segnala il cantiere, in parte sul ciglio della strada. Se invece di
proseguire dritti sulla Paullese si devia lungo la Cerca, appare, al
confine tra Tribiano e Mediglia, una maxi discarica dove c’è un po’ di
tutto, dai jeans consunti ai passeggini senza rotelle. Se torniamo sulla
Paullese, tra Vigliano e Peschiera, la strada è punteggiata ad
intervalli regolari (quasi fosse fatto apposta) da pneumatici e sacchi
di immondizia.A Vigliano, in uno spiazzo dove le recinzioni dei cantieri
sono aperte, troviamo caschi di banane e melanzane, tra secchi di
vernice e macerie, mentre a Peschiera nei pressi di un’azienda
abbandonata una ventina di lastre di eternit (nascosti sotto una
coperta), rifiuti da demolizione, perfino sacchi con dentro quaderni e
libri di scuola.E, stranamente, nella strada deserta passa un camion
dalla provincia di Varese che appena vede l’assembramento di persone ad
osservare rifiuti ingrana la marcia e sgomma via.Fonte: Il Cittadino