Sei anni fa l’imprenditore Giuseppe Statuto aveva visto il Pratone come
un’opportunità di business su cui investire in tempi rapidi. Le
successive vicissitudini di carattere economico-finanziario avevano però
imposto una brusca frenata a quella che doveva essere una svolta per il
comparto che comprende centro città e area De Gasperi Ovest.
Se negli ultimi anni San Donato ha comunque avuto uno sviluppo urbanistico, dalla ex sottostazione elettrica alla ex Polimeri, fino ad una settimana fa sembrava che i principali gioielli - quelli che per decollare richiedono massicce operazioni urbanistiche, capaci di modificare in parte l’assetto dei quartieri in cui sono inseriti - fossero ormai caduti nel dimenticatoio. Risale al 5 dicembre 2006 l’approvazione in Consiglio comunale, sotto l’egida dell’ex sindaco Achille Taverniti, del programma integrato di intervento per i comparti “De Gasperi Ovest, centro città, ed ex sottostazione Elettrica”. Quest’ultima è stata poi scorporata, mentre gli altri due lotti, complice l’inizio di una fase che ha in parte messo i bastoni tra le due ruote anche a numerosi immobiliaristi, sono rimasti in attesa di investitori. Nella stessa delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta di centro destra, si legge: “Dopo la sottoscrizione della convenzione, si è innescata a livello internazionale, e con gravi ricadute sul mercato locale, la nota crisi dei mercati immobiliari che ha portato ricadute in termini di sostenibilità economica-finanziaria del programma integrato di intervento, tali da pregiudicarne la realizzabilità”. L’ostacolo legato alla tempistica di una convenzione che sarebbe scaduta tra cinque anni, a questo punto è stato superato da un nuovo conto alla rovescia. Tornano dunque in primo piano le pregiate aree edificabili, i cui sviluppi nei prossimi mesi passeranno dai banchi della nuova amministrazione che si insedierà. Si parla di una piazza rivista, ma anche di una modifica delle volumetrie, mentre guardando il fronte urbanistico sembra che i futuri passaggi debbano essere affrontati tutti in giunta, senza nuove tappe in aula consigliare. Un iter a cavallo di due amministrazioni, che fa leva sulla convenzione siglata ai tempi dell’ex sindaco Taverniti con alcune rivisitazioni che proporrà l’operatore. Tre esecutivi per chiudere forse una partita che, in questa fase a ridosso della campagna elettorale, torna di stretta attualità e non mancherà di fare discutere in città.
Se negli ultimi anni San Donato ha comunque avuto uno sviluppo urbanistico, dalla ex sottostazione elettrica alla ex Polimeri, fino ad una settimana fa sembrava che i principali gioielli - quelli che per decollare richiedono massicce operazioni urbanistiche, capaci di modificare in parte l’assetto dei quartieri in cui sono inseriti - fossero ormai caduti nel dimenticatoio. Risale al 5 dicembre 2006 l’approvazione in Consiglio comunale, sotto l’egida dell’ex sindaco Achille Taverniti, del programma integrato di intervento per i comparti “De Gasperi Ovest, centro città, ed ex sottostazione Elettrica”. Quest’ultima è stata poi scorporata, mentre gli altri due lotti, complice l’inizio di una fase che ha in parte messo i bastoni tra le due ruote anche a numerosi immobiliaristi, sono rimasti in attesa di investitori. Nella stessa delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta di centro destra, si legge: “Dopo la sottoscrizione della convenzione, si è innescata a livello internazionale, e con gravi ricadute sul mercato locale, la nota crisi dei mercati immobiliari che ha portato ricadute in termini di sostenibilità economica-finanziaria del programma integrato di intervento, tali da pregiudicarne la realizzabilità”. L’ostacolo legato alla tempistica di una convenzione che sarebbe scaduta tra cinque anni, a questo punto è stato superato da un nuovo conto alla rovescia. Tornano dunque in primo piano le pregiate aree edificabili, i cui sviluppi nei prossimi mesi passeranno dai banchi della nuova amministrazione che si insedierà. Si parla di una piazza rivista, ma anche di una modifica delle volumetrie, mentre guardando il fronte urbanistico sembra che i futuri passaggi debbano essere affrontati tutti in giunta, senza nuove tappe in aula consigliare. Un iter a cavallo di due amministrazioni, che fa leva sulla convenzione siglata ai tempi dell’ex sindaco Taverniti con alcune rivisitazioni che proporrà l’operatore. Tre esecutivi per chiudere forse una partita che, in questa fase a ridosso della campagna elettorale, torna di stretta attualità e non mancherà di fare discutere in città.
Verranno realizzati spazi residenziali, un’ampia piazza e percorsi per le due ruote che si estenderanno fino a Metanopoli - Sviluppo del centro cittadino: si accendono i motori dell’intervento che
potrebbe far decollare la maxi operazione immobiliare per i comparti
Pratone e De Gasperi ovest. Sembra infatti che dopo una serie di
vicissitudini e di passaggi di mano sia a questo punto pronto a scendere
in campo l’immobiliarista Leonardo Caltagirone, il quale avrebbe
un’opzione di acquisto sul patrimonio locale attualmente in mano alla
“Finanziaria internazionale alternative investment sgr spa”. È questa la
società con cui, in attesa dei futuri passaggi, l’esecutivo di
centrodestra ha aperto un nuovo capitolo nell’ambito del quale verrà in
parte ridisegnato il centro cittadino. La nuova parentesi si è aperta
nei giorni scorsi con una dichiarazione di intenti per apportare una
variante alla convenzione che la ex giunta di Achille Taverniti
sottoscrisse il 29 maggio 2007. Di fatto viene confermato il piano che
aveva debuttato alla fine del mandato di Taverniti, a cui subentreranno
alcune modifiche, sulla base di una proposta avanzata in Comune la
settimana scorsa dalla stessa Finanziaria. Innanzitutto, quale
condizione determinante per l’investitore che sembra pronto a
scommettere su San Donato, è stato rivisto il termine della scadenza
della convenzione, previsto inizialmente nel 2017, che avrà tempo per
decollare fino al 2022. Altro elemento di rilievo riguarda la “variante
plani-volumetrica” che l’operatore, come da accordi, dovrà presentare
nell’arco di un paio di mesi. Dopodiché, stando alla nuova staffetta
burocratica, il Comune avrà tempo fino al 31 dicembre 2012 per adottare
la variante. In attesa di sviluppi, l’attenzione resta puntata sul
possibile aumento delle volumetrie, ma anche sulle novità che si
prospettano. Addirittura circola voce, che per il momento non trova
conferma nell’atto ufficiale, riguardo la realizzazione di un nuovo
palazzo municipale. Mentre sono già stati messi nero su bianco gli
indirizzi di cui l’operatore dovrà tenere conto nel proprio nuovo
disegno. Questi riguardano: una modifica delle “previsioni
edificatorie”, ovvero della collocazione dei nuovi palazzi residenziali
prospicienti via Martiri di Cefalonia, per “la creazione di una nuova
piazza urbana compresa tra la sede del Comune, l’incrocio tra via
Martiri di Cefalonia, Battisti e Gramsci, la biblioteca comunale e la
futura area verde”. Si parla inoltre di una piazza con pavimentazione
elevata rispetto a via Martiri di Cefalonia, dotata di “materiali di
qualità”, su un’area che dovrebbe essere pedonale o limitata al
passaggio degli autobus. Mentre l’attuale semaforo collocato tra le vie
Cesare Battisti, Cefalonia e Gramsci verrà sostituito con una rotonda.
Si aggiungono percorsi ciclabili di collegamento tra i diversi punti di
riferimento della città, compresa l’aggiunta di un’ulteriore pista per
gli amanti delle due ruote, quale opera di urbanizzazione aggiuntiva,
del valore di 1 milione e mezzo di euro, che dovrebbe unire il centro
città alla metropolitana, passando attraverso il quartiere di
Metanopoli. Queste le modifiche, che spetta all’operatore inserire in
modo armonico nel piano esistente.Fonte: Il Cittadino