Il fumo scatenato dall’incendio lo si poteva vedere fin dalla stazione
ferroviaria di Piacenza. Si è sollevato denso e grigio dalla serra al
civico 3 di via Martiri della libertà a San Rocco al Porto, che ieri
pomeriggio è stata avvolta dalle fiamme.
I primi ad accorgersi dell’incendio sono stati alcuni ragazzi del paese: il proprietario dell’abitazione con la vecchia costruzione in lamiera e plexiglass in giardino era appena uscito per una commissione, si trovava in macchina ed è stato immediatamente avvisato del guaio. «Sono uscito alle quattro perché dovevo andare a fare delle fotocopie a Piacenza - ha raccontato Franco Fenini -, dopo neanche dieci minuti mi hanno chiamato per dirmi cos’era successo». Mentre l’anziano si precipitava a casa, sul posto sono accorsi i pompieri della città emiliana, una squadra da Lodi e i volontari di Casalpusterlengo. Le proporzioni dell’incendio era impegnative e i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare un paio d’ore per riuscire a domarlo. Sotto la carcassa liquefatta della serra, gli attrezzi da giardino e vecchie marmaglie hanno continuato a fumare a lungo, mentre i pompieri gettavano acqua sul fuoco per scongiurare il pericolo maggiore: il propagarsi delle fiamme intorno. Poi la “nebbia” ha cominciato a diradarsi e il disastro è apparso in tutto il suo fragore: decespugliatori, pale, rastrelli, carriole, persino due vecchie stufe e un piccolo trattore per tagliare l’erba sono finiti carbonizzati. I soccorritori hanno intercettato la centralina dell’impianto elettrico e staccato la luce, a provocare il disastro sembra essere stato in effetti un cortocircuito. Sul soffitto della serra erano sistemate delle “padelle” con la lampadina per far luce, al momento dell’incidente erano spente, ma un contatto ha mandato l’impianto all’aria. E con quello tutto il materiale accatastato nella rimessa. Il fatto ha creato non poco trambusto a San Rocco, con le autopompe dei vigili parcheggiate all’ingresso della centralissima via Roma e una folla di curiosi accorsi a vedere.Fonte: Il Cittadino
I primi ad accorgersi dell’incendio sono stati alcuni ragazzi del paese: il proprietario dell’abitazione con la vecchia costruzione in lamiera e plexiglass in giardino era appena uscito per una commissione, si trovava in macchina ed è stato immediatamente avvisato del guaio. «Sono uscito alle quattro perché dovevo andare a fare delle fotocopie a Piacenza - ha raccontato Franco Fenini -, dopo neanche dieci minuti mi hanno chiamato per dirmi cos’era successo». Mentre l’anziano si precipitava a casa, sul posto sono accorsi i pompieri della città emiliana, una squadra da Lodi e i volontari di Casalpusterlengo. Le proporzioni dell’incendio era impegnative e i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare un paio d’ore per riuscire a domarlo. Sotto la carcassa liquefatta della serra, gli attrezzi da giardino e vecchie marmaglie hanno continuato a fumare a lungo, mentre i pompieri gettavano acqua sul fuoco per scongiurare il pericolo maggiore: il propagarsi delle fiamme intorno. Poi la “nebbia” ha cominciato a diradarsi e il disastro è apparso in tutto il suo fragore: decespugliatori, pale, rastrelli, carriole, persino due vecchie stufe e un piccolo trattore per tagliare l’erba sono finiti carbonizzati. I soccorritori hanno intercettato la centralina dell’impianto elettrico e staccato la luce, a provocare il disastro sembra essere stato in effetti un cortocircuito. Sul soffitto della serra erano sistemate delle “padelle” con la lampadina per far luce, al momento dell’incidente erano spente, ma un contatto ha mandato l’impianto all’aria. E con quello tutto il materiale accatastato nella rimessa. Il fatto ha creato non poco trambusto a San Rocco, con le autopompe dei vigili parcheggiate all’ingresso della centralissima via Roma e una folla di curiosi accorsi a vedere.Fonte: Il Cittadino
