venerdì 2 marzo 2012

Sotto il Lodigiano un mare di petrolio

Il Lodigiano come il Texas? Quasi. O meglio, è quello che crede la Mac Oil spa, società americana, “sorella” del colosso Petrocorp Inc, fondata nel 2007 per l’esplorazione di idrocarburi liquidi e gassosi in Europa e Nord America. E se il costo del petrolio arabico continua la sua corsa al rialzo, perché non cercare altrove giacimenti ancora non sfruttati?
Anche qui, nel Lodigiano, che con l’Iraq o il Kuwait ha davvero poco in comune. Lo scorso 1 febbraio, agli uffici di Regione Lombardia, è arrivata la richiesta di verifica di assoggettabilità a Via, ovvero Valutazione di impatto ambientale, per la “caccia all’oro nero” che coinvolge direttamente il Lodigiano. E più precisamente un numero più ampio di comuni a cavallo tra le province di Milano, Lodi, Pavia e Cremona. Interessati a pieno titolo dalla richiesta della Mac Oil, ci sono i comuni di Abbadia Cerreto, Boffalora d’Adda, Borgo San Giovanni, Casaletto Lodigiano, Caselle Lurani, Castiraga Vidardo, Cerro al Lambro, Corte Palasio, Crespiatica, Dovera, Galgagnano. E ancora Lodi, Lodi Vecchio, Montanaso Lombardo, Pandino, Salerano sul Lambro, San Zenone, Sordio, Spino d’Adda, Tavazzano con Villavesco, Valera Fratta e Zelo Buon Persico. L’operazione, nello studio presentato dalla società Terra srl, estensore del piano a nome della Mac Oil spa, è denominata “San Grato” ed è attualmente in fase di istruttoria. Il progetto, secondo i documenti depositati in Regione, si propone di «individuare giacimenti di idrocarburi situati in trappole di media profondità». Nelle fasi d’azione è prevista anche un’indagine sismica con strumentazioni ultramoderne che dovrebbe permettere di individuare eventuali giacimenti ancora sconosciuti. «Qualora dall’indagine sismica venisse confermata la presenza di giacimenti tecnicamente ed economicamente interessanti - si legge nel documento - , verrà predisposta la perforazione di uno o più pozzi esplorativi che potranno raggiungere la profondità massima di circa 3000 - 4000 metri». Insomma, entreranno in azione le trivelle con l’intento di portare alla luce i resti fossili diventati idrocarburi e quindi “oro”. Una caccia, quella della Mac Oil, che non sta coinvolgendo solo il Lodigiano e che ha già iniziato a far discutere. All’albo delle richieste di valutazione di impatto ambientale della Regione, la società ha già presentato la domanda di permesso “esclusivo” di ricerca anche per le province di Como e Varese e un’altra richiesta è arrivata alla Regione Emilia Romagna per una vasta area tra le province di Parma e Piacenza, sollevando interrogazioni consiliari e proteste da parte di Legambiente, sulle barricate davanti alla prospettiva dei pozzi di trivellazione. La pratica è nelle mani della Regione Lombardia, alla struttura ricerca energetica e attività minerarie, direzione generale ambiente, energia e reti. Che nel mese di febbraio si è vista recapitare altre due richieste simili: una dalla San Leon Energy per la ricerca nelle province di Brescia, Cremona e Mantova (progetto denominato “Sospiro”) e l’altra dalla Geothermics Italy spa che punta invece all’esplorazione per la ricerca di risorse geotermiche nella provincia di Milano. Che la Lombardia sia la nuova Arabia?Fonte: Il Cittadino
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