Quando i dischi erano di vinile, le loro uscite attese come vere e
proprie epifanie, le copertine grandi, geniali e dispendiose e i
concerti esperienze irripetibili, un po’ eventi lisergici un po’ prove
generali di antagonismo metropolitano, insomma negli anni ’70, i Jethro Tull erano la band regina del progressive rock. Il mix inconfondibile di folk, blues, rock ‘n’ roll e pericolose
derive sinfoniche si materializzo’ 40 anni fa con l’album forse piu’
famoso del gruppo, Thick As Brick, suite senza soluzione di continuita’,
bizzarro concept album i cui testi erano presentati come opera di un
immaginario bambino prodigio, il poeta Gerald Bostock, troneggiante
nella prima pagina dell’altrettanto ipotetico St. Cleve Chronicle, il
giornale ripiegato che era la copertina del disco. Oggetto di un culto fedele e mai sopito, i Jethro Tull e il loro
Thick as a Brick tornano d’attualita’ grazie al demiurgo-icona e leader
carismatico della band, Ian Anderson. Da ieri il sequel di quell’album,
Thick As A Brick 2 e’ disponibile in 3 formati: cd standard, digital
download ed una Special Edition con l’aggiunta di un dvd contente i
brani in versione 5.1 surround e stereo 24-bit, il video con il making
of dell’album, interviste con i musicisti e le immagini di Ian Anderson
mentre recita i testi dei brani in differenti luoghi e contesti. La
mente di Anderson ha partorito un vero e proprio seguito: quarant'anni
dopo, Gerald Bostock – 50 anni nel 2012 – che starà facendo? Cosa può
essergli accaduto? Thick as a Brick 2 e’ lo sviluppo poetico dei
possibili diversi percorsi che il giovane e precoce studente avrebbe
potuto intraprendere nel corso degli anni e la creazione degli alter-ego
le cui identità, nelle sezioni di brani loro dedicate, illustrano le
svolte potenzialmente infinite, gli scherzi del destino e le
opportunità. Uno sliding doors versione progressive. Fonte: Ansa.it
