lunedì 2 aprile 2012

Blitz al cantiere, spari contro i No Tem. Trenta incappucciati tagliano la rete e impacchettano le ruspe

Spari contro i No Tem del Sudmilano e del Lodigiano. Appena annunciato l’avvio dei lavori per la costruzione della tangenziale Est Esterna Milanese, i critici verso quest’opera non sono rimasti a guardare ma sono passati al contrattacco.
Sabato il loro blitz, all’interno del cantiere dell’autostrada a Truccazzano, al confine con Comazzo, dove una trentina di giovani in tuta nera e cappuccio hanno “impacchettato” le ruspe introducendosi nel cantiere. Per tre volte il guardiano, a detta dei No Tem che hanno provveduto alla ritirata, ha premuto il grilletto della sua “scacciacani” rivolgendola in aria. Tra l’altro, l’intero raid che è durato lo spazio di pochi minuti, è stato ripreso. E, oltre alle gesta degli incursori, si sente distintamente la scarica della “scacciacani”. Arma che, sarebbe stata rivolta anche contro i manifestanti, a loro dire, ma su questo punto non c’è alcuna prova se non la versione delle parti. Che, più che agli spari, pensano a tirare un bilancio della loro azione. «Per la difesa dei beni comuni è stato occupato a Truccazzano uno dei primi cantieri destinati alla costruzione della tangenziale», commentano i giovani protagonisti del blitz. Che hanno tagliato la rete, mentre dietro uno sbandieratore sventolava fiero il vessillo bianco dei No Tem. E poi hanno fatto irruzione, armati di cellophane per impacchettare simbolicamente le ruspe. Per farne dei pacchi dono che «rispediscono al mittente», perché escavatori, cantieri e cemento «servono per le vere grandi opere, come l’edilizia scolastica, i trasporti pubblici, gli ospedali, non certo per infrastrutture devastanti come l’autostrada Agrate-Melegnano che non servirà nemmeno, come dimostrano svariati studi, alla diminuzione del traffico. Quest’ultimo, invece, aumenterà sul lungo periodo». Sono state lasciate lettere per gli operai del cantiere: «Attenzione, non fatevi sfruttare da chi vuole solo arricchirsi e poi vi lascia senza protezioni e tutele com’è successo ai vostri compagni della Brebemi che han dovuto maneggiare amianto senza saperlo». Il concetto è semplice: le grandi opere, dalla Tav alla Brebemi fino alla Tem, non hanno nulla di grande, né per il territorio né per l’occupazione, ma sarebbero un bieco escamotage «per arricchire le tasche di corrotti e speculatori che si riempiono la bocca di belle parole per incantare coloro che invece verranno sfregiati dal passaggio, come nel caso della tangenziale esterna Milano, di un’autostrada sopraelevata che non servirà mai a nessuno». In una giornata dove gli indignados hanno espresso dissenso contro una crisi pagata da chi ha sempre pagato troppo caro il prezzo delle ingiustizie, «la lotta per i beni comuni - a detta dei No Tem - assume un significato importante».Fonte: Il Cittadino
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