mercoledì 11 aprile 2012

Comazzo - Muzza, i veleni da Milano: «Attenti ai pesci mangiati»

La strage di pesci a Comazzo? La responsabilità arriva dal Milanese, anche se all’Arpa regionale, per ora, non c’è alcuna pratica aperta. Mentre dal comune più a Nord del Lodigiano rimbalzano nuovi allarmi e dettagli sul “giallo” dei pesci rinvenuti morti a Pasqua nelle acque della Muzza, il caso è passato nelle mani della autorità meneghine. Della polizia provinciale, per la precisione, che le ha ereditate dai “cugini” lodigiani dopo che questi, per primi, avevano effettuato un sopralluogo sul luogo incriminato, in frazione Lavagna, dove alcuni pescatori avevano scoperto la strage documentandola con tanto di fotografie.
Il caso, nel frattempo, è stato denunciato anche da altri cittadini di Comazzo. Anche dal municipio, dove il consigliere Teresa Mangiatordi ha scritto al “Cittadino” indicando la Molgora come probabile affluente delle acque nei quali sono morti i pesci, e ipotizzando che lo sversamento mortale possa aver avuto origine fin dalla notte tra giovedì e venerdì: «Il canale Muzza sembrava una fognatura a ciel sereno, con schiume di vario colore e intensità, in special modo laddove vi erano cascate: nel suo insieme l’acqua aveva assunto un colore, tra il grigio e il nero - descrive Teresa Mangiatordi -. Ciò nonostante i pescatori, ignari di ciò che da li a poco sarebbe successo, continuavano a pescare. Si spera che tutti coloro che hanno pescato in quei giorni, non abbiano mangiato il pesce pescato in quanto non è chiaro di cosa siano morti». Non è chiaro, e forse non lo sarà mai. Anche se tutte le piste portano all’hinterland milanese, e a qualcuno che con troppa disinvoltura ha scaricato nelle acque ancora esangui dei pre-temporali qualcosa che ai pesci della Muzza si è rivelata una veleno mortale.Fonte: Il Cittadino
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