Da Paullo fino al santuario della Madonna della Costa di Cavenago
d’Adda, a piedi. Giovanni, Marco e Cristiano, tre amici che abitano tra
Zelo e Paullo, hanno deciso di fare un percorso “meditativo” sulla
diffusione del cemento nel territorio Lodigiano, ma soprattutto per
scoprire le bellezze nascoste troppo spesso dal finestrino di chi si
muove esclusivamente in automobile. E loro scoprono tante cose: slogan
fascisti sbiaditi nel tempo, vecchie cascine abbandonate, santuari di
rara bellezza, purtroppo anche asfalto e nuove costruzioni che hanno
fagocitato negli ultimi anni tanto verde. Eppure il trio ha cercato di
dribblare il paesaggio “grigio”, camminando su strade sterrate in mezzo
alla campagna lodigiana. Alle 7,30 di sabato la partenza dalla Casa
dell’Acqua in Paullo, presso il ponte sul canale Muzza. Poi la
“sgambata” sulla sponda sinistra del canale fino al ponte di
Villambrera. «Dopo la Pandina proseguiamo fino a Quartiano. Qui,
costretti da zone private, facciamo un breve giro in paese per
raggiungere nuovamente il canale - rivela Giovanni -. Di nuovo sulla
sponda sinistra, proseguiamo così fino all’altezza di Casolta, dove
lasciamo definitivamente la Muzza e, attraversando il piccolo borgo,
leggiamo gli slogan fascisti ancora visibili, anche se molto
deteriorati, dipinti sui muri delle case». Percorrono lo stretto nastro
d’asfalto in direzione Arcagna, attraverso la località Mongattino, sede
di una riseria. Alle spalle il santuario della Beata Vergine, il trio
raggiunge il canale che dalla centrale elettrica porta le acque di
scarico fino all’Adda. Da Lodi verso l’Olmo e la località Ca’ de Bolli
per giungere alla provinciale 26, dove l’itinerario continua su una
ciclabile che conduce a Caviaga e poi a Cavenago. Una breve sosta al bar
della piazza e poi gli ultimi passi fino al santuario della Madonna
della Costa. Un bel percorso di 30 chilometri coperto in 6 ore e 40
minuti.Fonte: Il Cittadino

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