lunedì 21 maggio 2012

Anche Lodi si ribella alla violenza

Fiori, fiaccole, libri, in un profondo silenzio. Anche Lodi dimostra la propria solidarietà per la ragazza uccisa e le altre giovani ferite nell’attentato alla scuola Falcone Morvillo di Brindisi. La reazione democratica al sangue degli studenti passa dalla nostra città e si estende all’Italia intera: oltre trecento persone si sono raccolte in piazza Broletto per un momento di riflessione su questo episodio sconvolgente.I sentimenti che hanno colpito tutti alla notizia dell’attentato non sono rimasti limitati nei singoli. La necessità è stata quella di condividere il proprio sentire e dare un segnale forte e unitario. Fin dalla mattina di sabato circola la voce di un ritrovo di solidarietà, che si diffonde per le strade e sui social network e alla sera i presenti sono numerosi. Persone di ogni età si recano in piazza Broletto: alcuni sono di passaggio, altri si intrattengono a lungo, altri ancora discutono sull’accaduto. Tutti vogliono portare un messaggio di solidarietà e speranza riassumibile nello striscione esposto in piazza: «Potete anche ucciderci tutti: la legalità riparte da qui». Molti depongono un fiore, altri tengono stretto tra le mani un libro. Il giorno della civetta, Il fu Mattia Pascal, Senza padrini, Il teorema del pappagallo. Ogni volume ha un significato diverso per chi lo esibisce, ma insieme rappresentano la cultura, il mezzo con cui opporsi a questo attentato criminale. Quella cultura violata con la bomba davanti a una scuola di Brindisi, ma che oggi rappresenta la strada per ripartire. Il momento principale del ritrovo è stato l’accensione delle fiaccole e l’osservanza del minuto di silenzio, interrotto alla fine da un lungo applauso. «Sono commosso per quanto avvenuto stasera: la vicinanza di Lodi a Brindisi è molto importante - commenta Marco Pirastru, brindisino di nascita, ma residente in città da oltre trent’anni -. Noi brindisini siamo persone oneste e lavoratori, odiamo la mafia e, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo fatto molto per sconfiggere questo fenomeno. A partire dall’educazione dei ragazzi nelle scuole». Le nuove generazioni non sono mancate: i giovani del Pd, promotori del ritrovo, il movimento studenti di Azione Cattolica e molti ragazzi che hanno voluto dimostrare la propria vicinanza agli studenti vittime dell’attentato. «La reazione di Lodi è stata sorprendete - afferma Andrea Ferrari, assessore alla cultura -: i cittadini sono scesi in piazza senza slogan e simboli di partito. Il fatto di Brindisi, senza dubbio, ha colpito le coscienze civili perché è stato violato qualcosa che si credeva inviolabile». E proprio perché gli studenti tornino a essere inviolabili, il sostegno è partito dalla nostra città.

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