Da area dismessa a oasi naturalistica: «Esempio da seguire a livello
nazionale». Il parco delle noci conquista il Wwf. In occasione della
Giornata mondiale dell’ambiente infatti, lanciando la campagna
“Riutilizziamo l’Italia”, il Wwf nazionale ha citato con ammirazione il
caso dell’oasi naturalistica di Melegnano, ex zona industriale
abbandonata e oggi spazio verde dedicato alla ricostruzione
dell’ecosistema e all’educazione ambientale.
«La storia del parco delle noci inizia nel 1991, quando l’allora amministrazione incaricò l’associazione Italia nostra di progettare un’oasi naturalistica - racconta con orgoglio la storica volontaria Luciana Poggiato -. In precedenza, invece, il parco aveva fatto prima parte della chimica Saronio e quindi delle Ferrovie». Nel 1995, poi, palazzo Broletto affida al Wwf la gestione dell’oasi. «In questi anni sono stati davvero tanti gli interventi avviati per migliorare sempre più il parco, dove hanno giocato un ruolo di primo piano soprattutto i volontari - riprende la Poggiato -. Ricordo in particolare la meritoria attività di Mario Brigatti, che proprio di recente è scomparso. E così, da area abbandonata al degrado, l’oasi ad ovest di Melegnano si è trasformata in uno spazio verde con tanto di stagni, alberi e animali». Attualmente il parco, che si estende su un’area di 30mila metri quadrati, può contare tra l’altro su una zona a bosco con alberi tipici della Pianura Padana e su uno spazio umido alimentato da un laghetto artificiale. Il tutto completato da un’auletta didattica, dove sempre più spesso si ritrovano i bimbi per festeggiare i compleanni. Ma in questi anni l’oasi, che oggi è gestita dal Wwf e dal Bradipo, ha saputo coinvolgere anche gli studenti di Melegnano. «Lontano dal traffico e dallo smog della città - conclude la Poggiato -, il parco delle noci è un’oasi di pace e serenità». Fonte: Il Cittadino
«La storia del parco delle noci inizia nel 1991, quando l’allora amministrazione incaricò l’associazione Italia nostra di progettare un’oasi naturalistica - racconta con orgoglio la storica volontaria Luciana Poggiato -. In precedenza, invece, il parco aveva fatto prima parte della chimica Saronio e quindi delle Ferrovie». Nel 1995, poi, palazzo Broletto affida al Wwf la gestione dell’oasi. «In questi anni sono stati davvero tanti gli interventi avviati per migliorare sempre più il parco, dove hanno giocato un ruolo di primo piano soprattutto i volontari - riprende la Poggiato -. Ricordo in particolare la meritoria attività di Mario Brigatti, che proprio di recente è scomparso. E così, da area abbandonata al degrado, l’oasi ad ovest di Melegnano si è trasformata in uno spazio verde con tanto di stagni, alberi e animali». Attualmente il parco, che si estende su un’area di 30mila metri quadrati, può contare tra l’altro su una zona a bosco con alberi tipici della Pianura Padana e su uno spazio umido alimentato da un laghetto artificiale. Il tutto completato da un’auletta didattica, dove sempre più spesso si ritrovano i bimbi per festeggiare i compleanni. Ma in questi anni l’oasi, che oggi è gestita dal Wwf e dal Bradipo, ha saputo coinvolgere anche gli studenti di Melegnano. «Lontano dal traffico e dallo smog della città - conclude la Poggiato -, il parco delle noci è un’oasi di pace e serenità». Fonte: Il Cittadino
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