martedì 26 giugno 2012

San Donato - Nuove case al Pratone, il Wwf lancia l’appello

Sviluppo del Pratone: il Wwf dice “no” alla variante planivolumetrica approvata nei mesi scorsi dall’ex giunta di centrodestra, che consentirebbe una ridistribuzione degli edifici previsti nella pregiata area centrale della città.
Il primo passo, che porterebbe a ridisegnare le geometrie del quartiere che deve ancora sorgere, è stato compiuto a seguito dell’interessamento dell’investitore Leonardo Caltagirone all’acquisto dell’area attualmente di proprietà della “Finanziaria internazionale alternative investment sgr spa”. Allo stesso tempo è stata concessa anche una proroga della convenzione decennale che fu stretta tra il Comune e la stessa finanziaria nel 2007, facendo così allungare i tempi di altri cinque anni. Rispetto a questo nuovo capitolo che si è aperto nel mese di marzo, l’associazione ambientalista ha presentato le proprie osservazioni, accompagnate da molte perplessità. Al centro dell’attenzione torna quindi l’iter che per andare in porto dovrebbe comunque ripassare dai banchi della giunta attualmente in carica. Il Wwf teme innanzitutto che la nuova distribuzione di volumi per fare una piazza possa mandare in fumo la prospettiva di un grande parco a corredo delle abitazioni. «L’unica modifica planivolumetrica che si ritiene sostenibile e accettabile - viene sottolineato nella nota diramata dal sodalizio guidato a livello locale da Giorgio Bianchini -, sarebbe quella che indichi, in modo preciso e dettagliato, una consistente riduzione delle volumetrie a edilizia privata previste sull’area del Pratone, un mantenimento a parco compatto della gran parte del verde e un accorpamento delle volumetrie a edilizia privata su un unico fronte del Pratone, così da aumentare la superficie a parco pubblico ed estendere anche in direzione nord-sud il parco da sempre richiesto dai sandonatesi». E nel passaggio successivo, la sezione Wwf del Sudmilano, aggiunge: «A San Donato Milanese e in tutto il territorio del Sudmilano viene dimostrato invece come oggi sia possibile creare e promuovere luoghi di aggregazione moderni, proprio come un parco cittadino, affiancandogli poi alcune funzioni importanti per la vita cittadina». Rivolgendosi dunque alla squadra di Andrea Checchi, il sodalizio ambientalista conclude: «Questo è il modello a cui l’amministrazione deve guardare, limitando al massimo il consumo di territorio per edilizia privata, guardando anche a un mercato immobiliare sempre più attento a dare risposte di qualità, invece che di mera quantità edificatoria».Fonte: Il Cittadino

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