È iniziato con la constatazione del rinnovamento dei componenti, delle
otto donne consigliere e le tre in giunta, e con l’appello al valore
dell’onestà intellettuale in politica il mandato di Andrea Checchi come
primo cittadino dei sandonatesi. Alle 20.30 aula strapiena e pubblico in
piedi per l’esordio del vincitore con ampio distacco del voto comunale
di maggio. Si va nella sala interrata con alcune novità che si impongono
subito alla vista. Intanto - scaramanzia o no - la maggioranza di
centrosinistra si va a sedere esattamente dalla stessa parte in cui è
stata gli ultimi cinque anni del mandato Dompè. Ad occhio risalta lo
sfoltimento della “truppa” consiliare: da 30 a 24 seggi, misura dettata
dalla stagione di spese certosine degli enti locali. Il gruppo del Pd
non è lo stesso dei più votati al primo turno, perché alcuni consiglieri
sono entrati in giunta. I lavori per la prima volta risultano ripresi
da Twenty’z Radio e visibili su Internet. Non c’è stata attesa per
abbattere il divieto allo streaming e portare anche San Donato dentro il
club dei centri in cui il “palazzo” si può vedere dal computer di casa.
Alle 21 circa Andrea Checchi, in abito classico e cravatta scura, giura
sulla Costituzione e indossa per la prima volta la fascia: pubblico in
piedi e lungo applauso dopo la breve formula che impone di osservare i
doveri scritti nella Carta fondamentale della Repubblica. Poco dopo si
decide anche l’ultima carica “ballerina” dopo la nomina della giunta e
del vicesindaco: il presidente del consiglio comunale. Le ampie
convergenze di Pd, Terzo Polo e Pdl-Insieme per San Donato mettono la
strada in discesa a Luca Biglino del Pd, partito colonna di maggioranza
con il 31 per cento dei voti di lista sul 43 strappato da Checchi al
primo turno. Il nuovo presidente lancia l’appello alla «collaborazione
seria fra noi data la gravità della situazione italiana e mondiale,
rivitalizzando le assemblee elettive, che non possono essere sostituite
da blog e confronti virtuali». È la prima scintilla non di polemica ma
di puntualizzazione da parte dell’esordiente Movimento Cinque Stelle:
«Forse siamo stati a volte un’entità virtuale, ma ora siamo qui»,
osserva la capogruppo Alessandra Salamina. Più controversa la nomina del
vice di Biglino: Roberto Ponte (Pdl), la spunta su Francesco Forenza e
Tiziana Prestìa (5 Stelle: gli ultimi due, grillini e Terzo Polo, si
“autocandidano” a vice, nda). Poi microfono a Checchi che parla per la
prima volta di come vuole governare calcando l’accento sulla non
dispersione della «serietà»: «In campagna elettorale, cosa anomala, sia
io che il mio sfidante Zampieri, abbiamo parlato molto di contenuti e
poco di personalismi e retroscena presunti. È raro: andiamo avanti così.
Abbiamo chiara la sfida: ridare fiducia alla gente e suscitare la
voglia di partecipare alla città. Nessuno deve essere lasciato indietro.
Però voglio anche parlarvi di note positive: la validità della
struttura comunale e il vostro voto che ci ha premiati dal 21 maggio in
poi». Fonte: Il Cittadino
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