sabato 16 giugno 2012

San Fiorano - Il Mortorino ritrovato: ecco come il chiostro è tornato a splendere

Senza il consolidamento dei mesi scorsi, probabilmente non avrebbe retto alle onde sismiche arrivate dall’Emilia. Invece il Mortorino - antico chiostro di quello che nel 1700 fu il cimitero di San Fiorano - non solo è perfettamente in piedi ma è pure tornato a nuovo splendore architettonico: iniziati lo scorso autunno, i lavori di consolidamento strutturale e conservativo del Mortorino sono definitivamente terminati proprio in questi giorni, pronti per essere inaugurati con una cerimonia prevista dal municipio per gli inizi di luglio.Il sopralluogo effettuato ieri in loco ha incantato per la bellezza ritrovata del chiostro.
«Ce l’abbiamo fatta: il restyling del Mortorino era intervento che stava a cuore a tutti i sanfioranesi. E adesso è concluso»: questo il commento del sindaco Antonio Mariani, pronto a ricordare come l’amministrazione comunale abbia iniziato la ricerca dei finanziamenti per il Mortorino dal 2005, con i primi tentativi, poi falliti, di trovare le risorse nei bandi della Regione. A cambiare le carte in tavola è poi stata la convenzione con la società Terna, che ha finanziato l’intervento con 321mila euro. Che l’antica struttura avesse bisogno di urgente sistemazione, del resto, era fuor di dubbio. Tetto completamente rovinato, intonaci sfarinati, umidità in risalita dal terreno, crepe nelle murature: ecco le principali criticità del Mortorino. Tre anni fa ad aggiungersi fu poi l’abbassamento di sette centimetri di uno dei pilastri dell’antico portico, causa di un serio cedimento strutturale dell’angolo a sud del Mortorino. Messo a punto dall’architetto Mario Fugazza e dell’ingegnere Ugo Utica, affidato all’impresa specializzata in restauri Edil Prato di Guardamiglio e sempre seguito dalla Sovrintendenza, il risanamento del Mortorino è proceduto a tutto tondo. Ha subito messo mano al rifacimento del tetto con vecchi coppi, provvedendo anche al risanamento e al consolidamento di tutte le orditure in legno dell’antica copertura. I lavori hanno poi interessato il rifacimento di tutti gli intonaci esterni e la sistemazione delle molte crepe e fessure riscontrate nelle murature.Un intervento mirato è poi stato dato al consolidamento statico della parte di terreno interessata dai cedimenti, tramite “iniezioni” di materiali appositi. Tutte le volte del chiostro sono state sistemate con specifiche malte, capaci di effetto di consolidamento. Ad essere esclusi dall’intervento sono stati solo gli affreschi della Via Crucis e le colonne di granito. Il ribasso d’asta dell’appalto ha permesso risparmi di risorse. «Con la Sovrintendenza - conclude Mariani-, stiamo valutando la possibilità di restaurare l’altare del chiostro e l’affresco centrale sovrastante».Fonte: Il Cittadino

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