Paullese e tangenziale est esterna milanese sono legate a doppio filo.
Poco meno della metà dei 57 milioni previsti per il secondo lotto dei
lavori di ampliamento dell'ex statale 415 li metterà proprio Tem come
risulta dal "Protocollo d'intesa tra Regione Lombardia, Province di
Milano, Lodi, Cremona e i Comuni di Pantigliate, Zelo Buon Persico,
Spino d'Adda e Paullo per il completamento dei lavori di riqualifica e
potenziamento della Sp ex Ss 415 Paullese" discusso giovedì pomeriggio a
Palazzo Isimbardi. Il voto sul Protocollo di intesa si terrà nella
prossima seduta del Consiglio provinciale fissata per il 26 luglio alle
ore 15. Impegni che saranno dunque messi nero su bianco, anche se non
tutti sono realmente soddisfatti. Intervenendo al consiglio provinciale
il capogruppo in Provincia di Milano per Lista un'Altra Provincia, Prc,
PdCI, Massimo Gatti ne ha spiegato le ragioni parlando di "ennesima
farsa". «I lavori, che hanno un ritardo di almeno vent'anni e che devono
essere completati subito e in sicurezza, - ammonisce Gatti - vengono
invece subordinati ai conti delle società della galassia Tem
(Tangenziale Est Esterna Milano). Su 57 milioni necessari ai lavori,
infatti, solo poco più della metà vengono finanziati da Regione. Regione
e Provincia di Milano, targate Pdl-Lega, non hanno il coraggio di
chiedere nulla al Governo che ha tagliato tutti fondi a suo tempo
stanziati. Comunque, secondo criteri minimi di buona amministrazione,
nei cantieri si procede linearmente e quindi si deve completare il primo
lotto a regola d'arte con l'adeguamento dei parcheggi e l'eliminazione
dei semafori a San Donato e proseguendo da Pantigliate, chilometro dopo
chilometro, comprendendo e non saltando il ponte sull'Adda. Le
istituzioni pubbliche hanno il dovere di completare le opere pubbliche e
devono far rispettare le leggi e le regole a tutti, compreso Tem Spa
che in questi giorni, con arroganza, sta gravemente danneggiando il
nostro territorio portando avanti sondaggi e trivellazioni».
La Tem regala le piste per le bici - La nuova tangenziale esterna sceglie la bicicletta come “cavallo”
portalettere e promette 30 chilometri in più di piste ciclopedonali
intrecciate al collegamento Cerro al Lambro-Agrate Brianza. Anche se per
ora la Tem è iniziata da quello che importa di più - l’asse della
carreggiata principale, già ben visibile a Casalmaiocco e Riozzo - i
vertici di Milano tornano a rassicurare: faremo anche le ciclabili,
trenta chilometri nuovi. Nel frattempo Tangenziali esterne spa ha
perfezionato un accordo con Urban Bike Messenger, società milanese
specializzata in consegne su pedali, per garantire l’interscambio di
materiali esclusivamente da corrieri in bici. In pratica tutto il
materiale che inevitabilmente dovrà essere stampato, imbustato e
recapitato mentre si lavora alla tangenziale - quando non bastano e mail
e altri sistemi - andrà da una parte all’altra di Milano, ad esempio
dal quartiere generale Tem di corso Garibaldi agli uffici Impregilo o di
altri costruttori, portato a pedali da Urban Bike. Fuori città, non
siamo al Tour de France sotto il cui “stellone” è nata l’iniziativa:
qualche auto dovrà pur girare. «Una scelta ecosostenibile, che azzera le
emissioni inquinanti ed elimina i mezzi a motore dove non sono
necessari» hanno commentato i rappresentanti di Te e Ubm dopo la sigla
del protocollo. Contestualmente il gruppo di progettazione di grandi
opere, presieduto da Raffaello Berardi e diretto da Antonio Marano, ha
ribadito che man mano che la Tem si allungherà nel suo tracciato saranno
realizzati 30 chilometri di piste ciclopedonali nuove. Nel Sudmilano
gli impegni più importanti riguardano l’area di Comazzo e Lavagna e
quella di San Zenone-Cerro al Lambro. A Comazzo va potenziata la rete
turistica attorno all’oratorio di Rossate, mentre per la zona di San
Zenone-Cerro al Lambro il problema è lo scavalcamento del “Canaròn”, il
cavo Marocco, che dovrebbe avvenire mediante un nuovo ponte sul fiume
Lambro e non sulla suggestiva ma pericolosa condotta che sovrasta
l’alveo. Tornando alla scelta di affidarsi a pony express che consumano
solo energia muscolare e niente benzina, l’accordo rientra in una serie
di iniziative “verdi” che continueranno con altre puntate. «Tem
rappresenta un grande punto di svolta per l’occupazione e l’introduzione
di una mobilità di tipo nuovo nel milanese - ha commentato la manager
Tem Chiara Pochetti - è un’infrastruttura che sta già dando impulso
all’occupazione, con cento posti nuovi creati dall’apertura delle aree
di cantiere. La fluidificazione del traffico si tradurrà in 150
tonnellate di anidride carbonica in meno, sotto forma di emissioni
inquinanti, di 30 milioni di euro di carburante risparmiati e otto
milioni di ore in coda di meno per i pendolari».Fonte: Il Cittadino
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