Uccide la compagna, che per sfuggire alle sue coltellate si getta dalla
finestra del primo piano, e poi si toglie la vita, cospargendosi di
benzina e dandosi fuoco. Una morta tragica per Francesco di Graci, 34
anni, e per Antonina Nieli, 25 anni, che dopo la caduta dalla finestra
ha camminato fino alla strada in cerca di soccorsi ed è stata portata,
inutilmente, al Policlinico di San Donato.
È la cronaca della tragedia che si è consumata nel pomeriggio di ieri in via Di Vittorio. Il secondo caso di omicidio-suicidio a San Donato dopo l’uccisione del piccolo Federico da parte del padre Mahmoud Mohamed Barakat tre anni fa. Una storia altrettanto dolorosa e incredibilmente vera. E anche ieri, sullo sfondo, c’è un amore finito. Da tre giorni Antonina se n’era andata da casa, perché non ce la faceva più a sopportare la gelosia del compagno, entrambi di origini siciliane, insieme da circa sei anni. Lei, impiegata, si era già trasferita altrove, mentre lui continuava ad abitare a San Donato, dove Antonina doveva tornare per ritirare le sue cose già sistemate in alcuni cartoni. L’avrebbe fatto nel pomeriggio col beneplacito dell’ex convivente. Ma Antonina, evidentemente, non si fidava troppo. E ha voluto essere accompagnata da un’amica e collega. Insieme sono salite fino al piano rialzato del palazzo in via Di Vittorio; il compagno avrebbe aperto loro la porta, chiudendola però dietro di sé, dopo aver spinto fuori con un calcione l’altra donna. Stando alla prima ricostruzione, al culmine di un violento litigio avrebbe aggredito la convivente armandosi di un coltello a serramanico. Prigioniera in casa la vittima ha urlato ripetutamente le sue paure: «Mi vuole uccidere», «Aiutatemi». E alla fine per sfuggire alle pugnalate si è lanciata dalla finestra, rialzandosi e camminando per una trentina di metri verso la strada, il più lontano possibile dall’ex compagno. Ma lui, a questo punto, ha concluso quello che a tutti gli effetti è sembrato un piano premeditato: si è rovesciato addosso una tanica di benzina (già pronta in casa) e si è dato fuoco, perdendo quasi immediatamente la vita coperto da ustioni. I vigili del fuoco del distaccamento di Milano hanno rinvenuto esanime nel suo appartamento il corpo carbonizzato di Francesco Di Graci; Antonina Nieli, invece, è stata trovata dai soccorritori in una pozza di sangue ed è stata trasferita d’urgenza al Policlinico di San Donato dove è spirata. La giovane donna aveva ferite da taglio sul volto, il collo e l’addome, oltre a lesioni provocate dalla caduta, ma non è ancora stato possibile stabilire quali siano state quelle fatali. Fino alle 21 i carabinieri sono rimasti nel palazzo di via Di Vittorio per eseguire i rilievi, transennando la zona e impedendo l’accesso ai curiosi. Sarebbe già stato recuperato il coltello a serramanico impugnato dall’ex di Antonina. Fonte: Il Cittadino
È la cronaca della tragedia che si è consumata nel pomeriggio di ieri in via Di Vittorio. Il secondo caso di omicidio-suicidio a San Donato dopo l’uccisione del piccolo Federico da parte del padre Mahmoud Mohamed Barakat tre anni fa. Una storia altrettanto dolorosa e incredibilmente vera. E anche ieri, sullo sfondo, c’è un amore finito. Da tre giorni Antonina se n’era andata da casa, perché non ce la faceva più a sopportare la gelosia del compagno, entrambi di origini siciliane, insieme da circa sei anni. Lei, impiegata, si era già trasferita altrove, mentre lui continuava ad abitare a San Donato, dove Antonina doveva tornare per ritirare le sue cose già sistemate in alcuni cartoni. L’avrebbe fatto nel pomeriggio col beneplacito dell’ex convivente. Ma Antonina, evidentemente, non si fidava troppo. E ha voluto essere accompagnata da un’amica e collega. Insieme sono salite fino al piano rialzato del palazzo in via Di Vittorio; il compagno avrebbe aperto loro la porta, chiudendola però dietro di sé, dopo aver spinto fuori con un calcione l’altra donna. Stando alla prima ricostruzione, al culmine di un violento litigio avrebbe aggredito la convivente armandosi di un coltello a serramanico. Prigioniera in casa la vittima ha urlato ripetutamente le sue paure: «Mi vuole uccidere», «Aiutatemi». E alla fine per sfuggire alle pugnalate si è lanciata dalla finestra, rialzandosi e camminando per una trentina di metri verso la strada, il più lontano possibile dall’ex compagno. Ma lui, a questo punto, ha concluso quello che a tutti gli effetti è sembrato un piano premeditato: si è rovesciato addosso una tanica di benzina (già pronta in casa) e si è dato fuoco, perdendo quasi immediatamente la vita coperto da ustioni. I vigili del fuoco del distaccamento di Milano hanno rinvenuto esanime nel suo appartamento il corpo carbonizzato di Francesco Di Graci; Antonina Nieli, invece, è stata trovata dai soccorritori in una pozza di sangue ed è stata trasferita d’urgenza al Policlinico di San Donato dove è spirata. La giovane donna aveva ferite da taglio sul volto, il collo e l’addome, oltre a lesioni provocate dalla caduta, ma non è ancora stato possibile stabilire quali siano state quelle fatali. Fino alle 21 i carabinieri sono rimasti nel palazzo di via Di Vittorio per eseguire i rilievi, transennando la zona e impedendo l’accesso ai curiosi. Sarebbe già stato recuperato il coltello a serramanico impugnato dall’ex di Antonina. Fonte: Il Cittadino
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