venerdì 13 luglio 2012

San Donato - Calci e pugni all’autista dell’autobus, ancora violenza al terminale del metrò

Un calcio nelle caviglie e un pugno che gli ha fatto perdere un dente. Un altro controllore è stato aggredito ieri (pomeriggio, intorno alle 16, su un pullman della linea 415 nel piazzale della metropolitana di San Donato.
La vittima, Ciro G. di Milano è finito in pronto soccorso con graffi a al volto e l’incisivo tra le mani, mentre l’aggressore un giovane marocchino residente nel Sudmilano è stato accompagnato in caserma dalla polizia municipale di Milano e denunciato. «E’ il quarto episodio dall’inizio dell’anno», denuncia il delegato Uil trasporti di Autoguidovie Daniele Lodi che ha chiesto all’azienda un confronto sulla sicurezza dei lavoratori. Il caso è la classica goccia che fa traboccare il vaso. «Il fatto è avvenuto al capolinea della linea Tre, sulla corsa Milano-Melegnano - racconta Lodi -: non è dunque la linea 420, quella dove le aggressioni si sono ripetute con una certa frequenza. E ciò è il segno che non ci sono corse sicure e altre insicure. Serve maggiore attenzione dappertutto». La task force formata dai verificatori ha atteso l’arrivo del bus al capolinea. In questo caso l’autista ha aperto una sola porta del pullman in modo da consentire l’accesso al team dei controllori e contemporaneamente bloccare l’uscita ai passeggeri. Tra questi anche il marocchino poi fermato dalla polizia. «Una volta sul pullman - ricostruisce Lodi - il mio collega ha chiesto il biglietto allo straniero. Per tutta risposta l’uomo ha provato a scendere dal bus. Si è rifiutato di mostrare il biglietto, che non aveva, e di consegnare i documenti per la compilazione del verbale. Non so cosa abbia pensato, ma spazientito dall’insistenza del verificatore all’improvviso lo ha colpito: gli tirato un paio di ceffoni e lo ha preso a calci. E, poi, con un pugno gli ha fatto cadere un dente». Il conducente ha immediatamente chiesto aiuto ai vigili di Milano. E ha impedito, sbarrando le porte, la fuga al marocchino. Gli agenti, raggiunta la metropolitana, hanno caricato sulla propria macchina di servizio l’extracomunitario per portarlo nella caserma per gli accertamenti del caso. mentre Ciro G. veniva portato da un collega al pronto soccorso Fatebenefratelli di Milano per essere medicato e curato.Fonte: Il Cittadino

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