mercoledì 18 luglio 2012

San Donato - Ora la povertà bussa al municipio

È allarme povertà all’ombra dei palazzi uffici Eni. La crisi non risparmia nemmeno il comune che per lungo tempo è stato annoverato tra i cento più ricchi di Italia.
Nonostante il reddito medio pro capite dei sandonatesi, in base agli ultimi dati, risulta comunque più alto se paragonato a quello dei comuni confinanti, la recente relazione del difensore civico Fabrizia Vaccarella, che verrà letta questa sera in consiglio comunale, racconta di sempre più famiglie che non tirano a fine mese. Primo problema: la casa. Mentre l’esecutivo di centrosinistra guidato da Andrea Checchi annuncia l’intenzione di attivare un Osservatorio sociale, l’attenzione è puntata su quanto sino ad ora emerso. «Mai come nel 2011 e ancor più nel primo semestre del 2012 - si legge nel rapporto finale del difensore civico, nel ruolo di paladino dei diritti dei cittadini -, l’attività dell’ufficio si è dovuta aprire all’amministrazione pubblica e cercare la collaborazione di enti di sostegno dei soggetti più deboli, delle organizzazioni di volontariato e degli enti benefici». Inoltre nel passaggio centrale, viene sottolineato: «Già negli anni precedenti si era posto in rilievo il fatto che il peggioramento della situazione economica delle famiglie avesse incrementato le richieste di aiuto anche nel settore della casa, sollecitando una pronta risposta degli enti di gestione degli immobili e degli enti di solidarietà sociale destinati ai più bisognosi e della stessa amministrazione comunale». Prosegue Fabrizia Vaccarella: «La situazione non ha potuto che peggiorare nel periodo successivo e determinare l’ulteriore incremento delle posizioni di insolvenza con relativo aumento degli sfratti per morosità». In questo difficile quadro, che parla di fasce deboli, emerge che la macchina comunale non sempre è riuscita a essere a fianco dei cittadini che vivono nel disagio. In particolare, nel documento che è già stato consegnato ai consiglieri, viene fatto presente che «la crisi economica, il disagio sociale hanno messo a nudo l’insufficienza delle strutture e delle risorse dell’ente e l’inadeguatezza delle risposte fornite in particolare nell’ambito dei servizi alla persona». Mentre dal fronte del comune l’assessore ai servizi sociali Gianfranco Ginelli, risponde: «Innanzitutto attiveremo un Osservatorio sociale che ci consentirà di avere il polso della situazione al fine programmare interventi e servizi mirati». Certo, non sono tempi rosei nemmeno per i municipi. «Proprio sul settore sociale - conclude l’esponente dell’esecutivo - ci troviamo di fronte a drastici tagli dei finanziamenti regionali e statali, che ci impongono una serie di attente valutazioni per cercare di essere comunque il più vicini possibile ai cittadini che hanno maggior bisogno di aiuto».Fonte: Il Cittadino

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