La riserva naturale Monticchie candidata per diventare uno dei due
centri di osservazione della biodiversità in Lombardia. L’oasi di
Somaglia potrebbe presto diventare presidio di controllo e di mappatura
delle specie floro-faunistiche lombarde. Nulla di ufficiale al momento
ma il nome di Monticchie in pole position per l’investitura di Regione
Lombardia a osservatorio della biodiversità è stata confermata dallo
stesso direttore scientifico della riserva Luca Canova. La Regione
infatti avrebbe intenzione di creare dei laboratori per l’osservazione
della biodiversità, potenziando l’attuale centro sperimentale anfibi che
a Monticchie monitora il territorio dal Mantovano al Pavese.Ma cosa può
fare un centro di osservazione per la biodiversità? «Può colmare la più
grande lacuna che oggi abbiamo, vale a dire la non conoscenza di quel
che stiamo perdendo, - ha dichiarato Canova - perché mentre noi
proteggiamo efficacemente gli aironi, si perdono annualmente migliaia di
specie, per lo più piccole: il Po ha perso (in meno di 10 anni, ndr)
più di tre quarti della composizione ittica originaria, le specie
ittiche che solo 20 anni fa nemmeno guardavi, tanto erano comuni, ora
sono localmente estinte come savetta, pigo, luccio, vairone, storione».
«Un centro non può fermare processi globali, - ha continuato Canova - ma
può tenere sotto osservazione regolare e costante alcuni ecosistemi,
cogliendo subito alcuni segnali e trasmettendoli subito all’ente
competente». Per esempio? «Se ci fosse stato un centro, ci saremmo
accorti subito che nel Po stava avvenendo una catastrofe ecologica senza
proporzioni - ha esemplificato Canova - o avremmo capito subito la
dimensione dell’invasione della zanzara tigre che è anche un serio
problema sanitario oppure avremmo potuto arginare subito l’invasione
delle nutrie». Il tutto secondo un modello già sperimentato a
Monticchie. «Monticchie si è accorta per prima della presenza del
cinghiale e immediatamente ha messo in moto un processo che, localmente,
ha tamponato le cose, - ha concluso Canova - e il risultato è che siamo
passati da venti a due animali in 12 mesi».Fonte: Il Cittadino
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