Le rive del fiume Po come una spiaggia. Ma senza mare: nel letto del
fiume l’acqua scarseggia. Le temperature bollenti insistono anche in
questi giorni e non fanno che peggiorare la situazione in un territorio
su cui non piove ormai da settimane.A Valloria una barca si è “arenata”,
perché manca l’acqua e non si riesce a spostare lungo il letto del
grande fiume. «Verso Piacenza l’acqua è troppo bassa e il fondale troppo
alto - racconta Daniele, 32 anni, di Valloria, osservando la barca -,
mentre in direzione Somaglia si è creata una spiaggia, dunque non c’è
più acqua per farla scorrere, è acqua morta». «Un tempo c’erano i
barcaioli che cavavano il letto del fiume, basta pensare che proprio in
questo punto c’era una cava decenni fa - gli ha fatto eco un altro
valloriese, Carlo, 86 anni - ma poi si è deciso che non si poteva più
fare, così adesso c’è poca acqua, ma il fondo resta alto per cui si fa
fatica a far scorrere la barca e invece in autunno ci sono i problemi
con le piene». «Io in 32 anni di vita non ho mai visto una siccità
così», spiega Daniele. «E nemmeno io», assicura Carlo con l’esperienza
dei suoi capelli bianchi. Entrambi sono di Valloria e da un mesetto
tengono d’occhio l’andamento del fiume.Ma non sono i soli. Ieri il
livello idrometrico del Po ha fatto registrare 7,31 metri al di sotto
dello zero idrometrico alla stazione Aipo di Cremona. Un dato
sostanzialmente in linea con gli ultimi rilevamenti. Nei prossimi giorni
però i servizi meteorologici prevedono temperature fino a 38 gradi
anche in Lombardia e dunque nel Lodigiano. La situazione potrebbe quindi
peggiorare e avvicinarsi al record negativo del 2006 quando il livello
del Po fece registrare circa 7,84 metri al di sotto dello zero
idrometrico.Eppure a Valloria, osservando la spiaggia, si notano i
contorni di terra umida, segno che l’acqua in quei centimetri si è
ritirata da poco.È deserto però anche a Somaglia, in località Gargatano.
Dalla sponda opposta al Centro nautico si osserva una distesa di sabbia
chiara e rovente. La stessa spiaggia dove le generazioni passate hanno
trascorso intere estati a prendere il sole, attraversando il fiume con
la barchetta. Dentro al Centro nautico una vecchia fotografia testimonia
ancora le “vacanze” trascorse sulle spiagge del Po. Un’immagine che
forse regala qualche istante di sollievo, come se l’emergenza “secca”
non esistesse, ma fosse un fenomeno “fisiologico”. Ritornando più a sud,
sempre lungo il fiume, anche al confine fra il paese di San Rocco al
Porto e la città di Piacenza, il Po appare basso. L’acqua lambisce
appena i piloni del ponte ferroviario, quasi completamente asciutti: “a
mollo” hanno giusto le fondamenta. Dal nuovo ponte di Piacenza,
guardando verso destra, provenendo da San Rocco, gli isolotti di sabbia
hanno preso piede nel letto del fiume anche in quel tratto. Il Po ha
caldo, il verde si sta seccando, sabbia e polvere hanno invaso le
campagne. L’agricoltura lodigiana boccheggia, ma respira e quindi
resiste grazie all’acqua dei canali irrigui del Consorzio Bonifica
Muzza. Per quanto ancora, però, non si sa.Fonte: Il Cittadino
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