sabato 18 agosto 2012

I “lupi di fiume” sono convinti: «Mai vista nel Po una secca così»

Le rive del fiume Po come una spiaggia. Ma senza mare: nel letto del fiume l’acqua scarseggia. Le temperature bollenti insistono anche in questi giorni e non fanno che peggiorare la situazione in un territorio su cui non piove ormai da settimane.A Valloria una barca si è “arenata”, perché manca l’acqua e non si riesce a spostare lungo il letto del grande fiume. «Verso Piacenza l’acqua è troppo bassa e il fondale troppo alto - racconta Daniele, 32 anni, di Valloria, osservando la barca -, mentre in direzione Somaglia si è creata una spiaggia, dunque non c’è più acqua per farla scorrere, è acqua morta». «Un tempo c’erano i barcaioli che cavavano il letto del fiume, basta pensare che proprio in questo punto c’era una cava decenni fa - gli ha fatto eco un altro valloriese, Carlo, 86 anni - ma poi si è deciso che non si poteva più fare, così adesso c’è poca acqua, ma il fondo resta alto per cui si fa fatica a far scorrere la barca e invece in autunno ci sono i problemi con le piene». «Io in 32 anni di vita non ho mai visto una siccità così», spiega Daniele. «E nemmeno io», assicura Carlo con l’esperienza dei suoi capelli bianchi. Entrambi sono di Valloria e da un mesetto tengono d’occhio l’andamento del fiume.Ma non sono i soli. Ieri il livello idrometrico del Po ha fatto registrare 7,31 metri al di sotto dello zero idrometrico alla stazione Aipo di Cremona. Un dato sostanzialmente in linea con gli ultimi rilevamenti. Nei prossimi giorni però i servizi meteorologici prevedono temperature fino a 38 gradi anche in Lombardia e dunque nel Lodigiano. La situazione potrebbe quindi peggiorare e avvicinarsi al record negativo del 2006 quando il livello del Po fece registrare circa 7,84 metri al di sotto dello zero idrometrico.Eppure a Valloria, osservando la spiaggia, si notano i contorni di terra umida, segno che l’acqua in quei centimetri si è ritirata da poco.È deserto però anche a Somaglia, in località Gargatano. Dalla sponda opposta al Centro nautico si osserva una distesa di sabbia chiara e rovente. La stessa spiaggia dove le generazioni passate hanno trascorso intere estati a prendere il sole, attraversando il fiume con la barchetta. Dentro al Centro nautico una vecchia fotografia testimonia ancora le “vacanze” trascorse sulle spiagge del Po. Un’immagine che forse regala qualche istante di sollievo, come se l’emergenza “secca” non esistesse, ma fosse un fenomeno “fisiologico”. Ritornando più a sud, sempre lungo il fiume, anche al confine fra il paese di San Rocco al Porto e la città di Piacenza, il Po appare basso. L’acqua lambisce appena i piloni del ponte ferroviario, quasi completamente asciutti: “a mollo” hanno giusto le fondamenta. Dal nuovo ponte di Piacenza, guardando verso destra, provenendo da San Rocco, gli isolotti di sabbia hanno preso piede nel letto del fiume anche in quel tratto. Il Po ha caldo, il verde si sta seccando, sabbia e polvere hanno invaso le campagne. L’agricoltura lodigiana boccheggia, ma respira e quindi resiste grazie all’acqua dei canali irrigui del Consorzio Bonifica Muzza. Per quanto ancora, però, non si sa.Fonte: Il Cittadino

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