giovedì 30 agosto 2012

Melegnano - Stagno “prosciugato” dalla siccità, pesci a rischio al parco delle Noci

Lo stagno è a secco da quasi un mese. Piante e animali a rischio nel “gioiello” del Wwf. A lanciare l’allarme è stata la presidente del “Bradipo” Erminia Mandarini, l’associazione che con il Wwf gestisce il parco delle Noci, l’oasi naturalistica comunale posta in fondo a via don Minzoni nell’estrema periferia ovest di Melegnano.
«Il grande stagno ai confini con l’impianto sportivo comunale gestito dal Melegnano calcio è ormai a secco da quasi un mese - spiega la Mandarini -. E così ora al posto dell’acqua c’è l’asfalto».Ed effettivamente, rispetto a un paio di mesi fa, quando lo stagno era ricolmo d’acqua, lo spettacolo di questi giorni non è certo dei migliori. «Le piante si trovano in condizioni sempre più deficitarie, mentre i pesci presenti nello stagno sono in gran parte morti - conferma la stessa Mandarini -. Ci troviamo insomma di fronte ad una vera e propria emergenza, che è destinata ad aggravarsi ancor di più qualora perduri questa situazione. All’interno dell’oasi verde, del resto, ci sono centinaia tra piante e animali, che potrebbero subire gravi danni dalla carenza di acqua».E dire che solo qualche mese fa il parco delle Noci era diventato un modello per l’intero Belpaese. In occasione della giornata mondiale dell’ambiente, infatti, lanciando la campagna “Riutilizziamo l’Italia”, il Wwf nazionale aveva citato con ammirazione il caso dell’oasi naturalistica di Melegnano, ex area industriale abbandonata ed oggi spazio verde dedicato alla ricostruzione dell’ecosistema e all’educazione ambientale.«Lo stagno è alimentato da una sorta di rubinetto che preleva l’acqua dall’acquedotto e la porta nel parco delle Noci - riprende la Mandarini -. E così all’inizio pensavamo che il problema potesse derivare da qualche atto vandalico. In passato, infatti, soprattutto durante le ore notturne, a più riprese i teppisti si erano introdotti nell’oasi naturalistica per chiudere il rubinetto, tanto che avevamo studiato delle apposite contromisure per evitare il ripetersi di episodi di questo tipo».Ma a quanto pare stavolta non è così. «Il rubinetto è regolarmente aperto, mentre l’acquedotto è funzionante - afferma la leader del Bradipo -. La causa è allora da ricercarsi nel gran caldo di questi giorni, che potrebbe provocare fenomeni di evaporazione. A breve, comunque, proporremo all’amministrazione una serie di soluzioni per ovviare alla problematica». Dell’emergenza è stato avvertito anche l’ufficio tecnico comunale di piazza 25 Aprile. «In stretta sinergia con il Bradipo e il Wwf - fa sapere l’assessore all’ambiente Lorenzo Pontiggia - abbiamo avviato tutte le verifiche del caso».Fonte: Il Cittadino

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