sabato 25 agosto 2012

Rifiuti e incendi, un boom di interventi. Dal Parco l’ennesimo invito a rispettare l’Adda e il suo ambiente

Cinquanta interventi in tre mesi per spegnere incendi e spazzare i rifiuti abbandonati sull’argine del fiume. Il Parco Adda Sud, questa estate, ha raddoppiato i controlli e gli interventi. Per contrastare l’azione di vandali e cittadini indisciplinati.
«Da giugno a oggi - spiega il Parco in una nota - sono stati 50 gli interventi delle Guardie ecologiche volontarie per proteggere il territorio. Siamo intervenuti per raccogliere i rifiuti abbandonati e multare le persone per i parcheggi selvaggi in zone vincolate, ma anche per fermare le corse in moto lungo l’area protetta. Abbiamo smantellato accampamenti abusivi, fatto abbassare la musica nelle radure di pregio ambientale e spento diversi incendi». Gli eventi sui quali il Parco è intervenuto nell’estate in corso sono stati molti di più degli anni precedenti. «Rispetto allo scorso anno – spiega Maurizio Polli, responsabile del servizio di vigilanza dell’ente – abbiamo registrato un picco di eventi in estate. Negli ultimi tre mesi c’è stata una recrudescenza dell’abbandono di rifiuti, a volte anche negli stessi posti che avevamo bonificato come l’ex cava Burlini di Boffalora dove, a cavallo di Ferragosto, sono tornati i vandali dell’immondizia».Il Parco Adda Sud sta intensificando i controlli con servizi di pattugliamento delle Guardie ecologiche volontarie, sia di giorno che di sera. «Ma si può fare ben poco se prima non c’è l’impegno della gente a rispettare l’ambiente, la fauna e la flora - dice Silverio Gori, presidente del consorzio di viale Dalmazia –; basta avere un po’ di attenzione per garantire a tutti la possibilità di godere delle bellezze dei nostri territori».Il Parco ha steso cinque regole d’oro da seguire per vivere l’ambiente in modo corretto. «La prima - spiega l’ente nella nota - è di non buttare rifiuti in giro, riportarsi a casa le borse con l’immondizia. La seconda è di non accendere fuochi, anche se custoditi, perché durante l’estate il rischio di incendi è molto alto. La terza è di non accamparsi nelle zone non attrezzate. La quarta è di parcheggiare solo nelle aree autorizzate e raggiungere a piedi le rive del fiume evitando il fuoristrada con auto e motociclette. L’ultima, ma non meno importante, è di non fare rumori che possano disturbare la fauna e anche le altre persone. In particolare, è vietato trasformare radure e spiagge in discoteche all’aperto con stereo e amplificatori».Secondo Gori si tratta di «norme di convivenza civile. Ci auguriamo - dice - che tutti se ne rendano conto». I costi di ripristino poi sono collettivi. «La pulizia dai rifiuti abbandonati, per esempio - dice Gori - comporta spese per le casse pubbliche e quindi per le tasche di tutti i cittadini, ossia di tutti noi. Meglio evitare». Proprio la scorsa settimana, il Parco è intervenuto per spegnere un mega incendio a Spino, sull’argine del fiume, dove sono andati a fuoco vari ettari di sottobosco. Nella settimana di Ferragosto, invece, ha lanciato l’allarme per i rifiuti abbandonati nell’area della cava. Con il sostegno dell’amministrazione comunale di Montanaso che ha annunciato un’ordinanza nella quale intima alla proprietà di rimuovere i rifiuti abbandonati dai campeggiatori.Fonte: Il Cittadino

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