sabato 11 agosto 2012

Somaglia - Allarme per la scomparsa delle nitticore

La nitticora sta soffrendo. Le 400 coppie nidificanti contate nella riserva Monticchie a Somaglia nel ‘79 ora sono solo 93. I dati sono quelli raccolti dal direttore Luca Canova.
«La nitticora - dice - è un airone notturno. Per il Lodigiano è stata una specie-bandiera; il suo arrivo nella colonia di Monticchie segnava un po’ l’inizio della stagione della riproduzione e la sua partenza molto precoce (agli inizi di luglio) la fine della stagione di campo. È stata anche la specie su cui siamo riusciti a concentrare l’attenzione di moltissimi amministratori regionali, che magari non la conoscevano, ma intuivano che stavamo parlando di una specie interessante. Per alcuni versi la nitticora è stata un po’ la madre di Monticchie. Negli anni successivi all’istituzione della riserva naturale la popolazione è cresciuta notevolmente fino a un massimo di circa 600 coppie nel 1991. Poi da allora è iniziato un lento declino che l’ha portata alle attuali poche decine di coppie. La sensazione è che quest’anno la popolazione nidificante sia davvero ai minimi storici: è perfino difficile vederla volare via alla sera, in cerca di cibo per i pulcini».Le ragioni di questo declino, secondo Canova, sono molteplici. «Credo - dice - siano molto dipendenti dalla situazione climatica a sud del Sahara, analogamente a quanto avviene per la rondine. Sta accadendo in tempo reale quello che molti temevano e cioè un radicale cambiamento climatico anche in zone relativamente selvagge. Localmente la specie è stata ben protetta negli habitat di nidificazione, mentre ha certamente subito in modo negativo l’estrema razionalizzazione della coltivazione del riso, con lunghi periodi di asciutta e una riduzione rilevante della quantità di prede in quello che può essere considerato come l’ambiente agricolo più vicino a una palude. Non credo però che sia il fattore principale che spiega questo declino. Purtroppo la politica di tutela su specie migratrici ad ampio raggio si scontra con la realtà di un mondo vasto, nel quale quel che di buono riesci a fare qui può non essere sufficiente se altrove insorgono altri problemi. E d’altra parte non possiamo certo chiedere ad alcuni paesi africani di considerare la nitticora come una loro priorità». Canova è soddisfatto per un provvedimento della regione Lombardia. «Quest’ultima - dice - ha approvato misure agroambientali per la risaia che danno un incentivo a chi scava, dentro la camera di coltivazione, un canale che permetta alla piccola fauna predata dagli aironi di rifugiarsi durante le asciutte. In questo modo ci attendiamo un aumento delle prede. Poi, incrociamo le dita e speriamo che in Africa piova e che questi animali possano trovare le risorse energetiche per migrare e tornare da noi in primavera». Negli anni scorsi il Parco Adda Sud aveva lanciato progetti di gemellaggio con il parco di Djoudj in Senegal per tutelare le specie nel loro cammino di migrazione. «Hanno incominciato a vendere i libri realizzati dall’Adda Sud e a ricavare dei soldi per la conservazione della natura - spiega il direttore del Parco Riccardo Groppali -. ma il percorso è molto lungo. A Djoudj le nitticore sono abbondantissime. Il problema, come in Italia, sono il clima e la trasformazione ambientale, con la distruzione delle paludi».Fonte: Il Cittadino

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