giovedì 6 settembre 2012

Borgolombardo è in mano ai graffitari

Borgolombardo è una semplice “fermata” della linea suburbana Lodi-Milano-Saronno; serve l’omonimo quartiere della città di San Giuliano Milanese e il limitrofo quartiere Certosa di San Donato Milanese.«Bello spettacolo, vero?». In attesa del treno, seduti su un gradino ai piedi di un muro imbrattato che separa il loro binario da quelli dell’Alta velocità, i pendolari alla stazione di Borgolombardo alzano lo sguardo dal display del telefonino o dalle pagine di un libro, scuotono la testa, poi riabbassano gli occhi. Stupore e indignazione sembrano sentimenti già consumati, forse rimossi. Comunque assorbiti dal disincanto o dalla rassegnazione.
E sul taccuino di chi vorrebbe dar loro voce restano annotate soltanto frasi come «il panorama mette i brividi», «lei cosa ne pensa?», «faremo vedere anche questo ai visitatori dell’Expo?», o, appunto, «bello spettacolo, vero?». Amare didascalie a commento dello squallore intorno. Sarà che tra poco arriva il treno e che questo luogo, di tutti e di nessuno, resterà, oggi come ieri, alle loro spalle. Con i suoi vetri rotti, le sue pareti imbrattate, i suoi rifiuti. È vero, la stazione ferroviaria del quartiere Borgolombardo di San Giuliano Milanese mette i brividi. Soprattutto a chi per la prima volta scende qui dal treno e si immette, uniche vie d’uscita, in uno dei due sottopassaggi che collegano i comuni di San Giuliano e San Donato. Il primo, a cui dalla banchina del primo binario si accede da una brutta e pericolosa scala, potrebbe essere la location di una puntata di Quark dedicata all’uomo delle caverne, introdotta da una riflessione sul significato della scritta “vi amo scimmie” impressa su una parete. È tetro, sporco, completamente imbrattato dagli spray; alcune luci non funzionano, sul pavimento ci sono tracce biologiche, in un angolo c’è lo scheletro di un’obliteratrice. Le persone che lo attraversano - non solo chi prende il treno, ma anche gli abitanti dei caseggiati collegati che durante il giorno, a piedi o in bicicletta, hanno necessità di portarsi dall’altra parte - si muovono con circospezione, filano vie dritte: le telecamere installate all’ingresso del tunnel dalla parte di San Donato non bastano a rassicurarle. «Ci vorrebbero anche qui sotto», dicono due donne dirette a casa, a San Donato, al termine della loro giornata lavorativa a San Giuliano. Tutti i giorni vanno avanti e indietro, non si sentono mai tranquille. Meno male che finiscono di lavorare presto, ad una certa ora della sera non s’infilerebbero nel tunnel.«Di notte c’è anche chi si diverte a togliere le grate ai tombini dello scivolo», dice un uomo in bicicletta, all’ingresso del sottopasso dalla parte di San Giuliano. È capitato più di una volta, assicura. E qualche passante si sarebbe fatto male.Inutile dire che nel sottopassaggio, a parte lo scheletro dell’obliteratrice, non c’è niente: non la biglietteria automatica, non un distributore di bevande, non un cestino per i rifiuti. «Figuriamoci, i vandali spaccherebbero tutto nel giro di qualche ora», dice un altro uomo in bicicletta. C’è da credergli, dopo aver visto sul primo binario i frantumi delle pareti di vetro dell’area coperta sulla scala dell’altro sottopassaggio.Nemmeno i bagni ci sono. C’erano, ma sono diventati una piccola discarica chiusa dalle sbarre, sempre sul primo binario. Ed è forse questa, sottopassaggi a parte, la fotografia che meglio rende l’idea del degrado della stazione.«Meno male che gli altoparlanti funzionano bene e che ci sono tanti treni», dice un giovane. Pazienza se sui binari non ci sono neanche un orologio, una panchina, un cestino per i rifiuti; se in stazione non c’è una sala d’attesa, non ci sono accessi per le persone disabili, se l’unico monitor è un miracolo che sia ancora al suo posto, se il panorama è da brividi. Con un treno ogni mezz’ora c’è la possibilità di andarsene in fretta. Andrea Soffientini(7 - fine)Le precedenti puntate sono state dedicate alle stazioni ferroviarie di Orio Litta (7 aprile), Santo Stefano Lodigiano (11 aprile), Maleo (20 aprile), San Zenone al Lambro (26 aprile), Ospedaletto Lodigiano (28 agosto), Secugnago (5 settembre).
A Borgolombardo a funzionare sono solo gli altoparlanti  - Biglietteria: non c’è, neppure quella automatica.Bar: non c’è, manca anche un distributore di bevande.Panchine: non ci sono.Pensiline coperte: tettoie sui binari.Sala d’attesa: non c’è.Bagni: non ci sono.Parcheggi auto: nelle vie adiacenti dalla parte di San Giuliano; a cento metri dalla stazione dalla parte di San Donato.Parcheggi bici: non ci sono.Accesso disabili: nessun accesso ai binari.Altoparlanti: funzionano regolarmente.Orologi: non ci sono.Decoro: inesistente.Numero dei treni che fermano al giorno: 70.Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...