sabato 1 settembre 2012

Melegnano - Discarica a cielo aperto nell’oasi Wwf

«Una discarica a cielo aperto nell’oasi Wwf». Le associazioni ambientaliste alzano la voce: «Sono passati più di tre mesi, ma nessuno ha ancora rimosso quell’albero».
A lanciare l’allarme è stata la presidente del “Bradipo” Erminia Mandarini, l’associazione che con il Wwf gestisce il bosco di Montorfano, oasi naturalistica comunale nella periferia est di Melegnano. «Dallo scorso maggio, dopo essere rimasto incastrato nella Vettabia, un pioppo di grosse dimensioni sta facendo da barriera al regolare corso dell’acqua - ha sbottato la Mandarini -. E il risultato è che in quel tratto di fiume, compreso peraltro nel bosco di Montorfano e a pochi metri dalla cascina Cappuccina, si è formata una vera e propria discarica a cielo aperto». Trovandosi davanti una barriera insormontabile, infatti, all’altezza della pianta si sono depositati decine di rifiuti. «In mezzo a quella palude si può trovare di tutto, dalle bottiglie alle erbacce passando per piatti e borsoni - ha incalzato la presidente del Bradipo -. Una vera e propria emergenza, insomma, tanto più in una delle poche aree verdi rimaste in città». Ma la Mandarini ha sollevato anche un’altra questione. «L’altro giorno, infatti, un pescatore di frodo stava pescando appollaiato sull’albero - ha incalzato -. Anche questa, insomma, è una situazione di potenziale pericolo. Senza contare che, in caso di pioggia, il pioppo incastrato in mezzo alla Vettabia potrebbe provocare delle vere e proprie esondazioni». Di qui la decisa presa di posizione delle associazioni ambientaliste. «Ancora una volta esortiamo l’amministrazione ad intervenire quanto prima per rimuovere l’albero - ha ribadito la Mandarini -. A questo punto, infatti, si tratta di un intervento non più rinviabile». Lo scorso maggio, a pochi giorni dal crollo nella Vettabia, al Montorfano era intervenuta una vera e propria task force composta da almeno una decina di volontari della Protezione civile, che però non erano riusciti a rimuovere la pianta.«Stiamo monitorando costantemente la situazione, abbiamo anche preso contatto con la polizia provinciale - ha chiarito in queste ore l’assessore all’ambiente Lorenzo Pontiggia -. Trattandosi di una roggia che fa capo ad un consorzio, resta in particolare da accertare a chi tocchi effettivamente l’intervento. Solo a quel punto - ha concluso il titolare alla partita - sarà possibile studiare le modalità dell’operazione».Fonte: Il Cittadino

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