mercoledì 26 settembre 2012

San Donato - Cascina Ronco, non tutto è perduto

Su Cascina Ronco non è ancora detta l’ultima parola. L’esecutivo di Andrea Checchi rispetto al piano edificatorio adottato dalla precedente amministrazione, che prevede un condominio per oltre 300 nuovi abitanti al posto dell’ultimo esempio di cascina funzionante del territorio, tenterà di porre un freno.In questa fase, in cui la staffetta urbanistica è ferma sul capitolo delle osservazioni, a cui dovrebbe poi seguire l’approvazione definitiva di uno schema che spazzerebbe via un pregiato tassello di storia ospitato nella frazione di Poasco, il primo cittadino si mostra molto cauto.
«Indubbiamente siamo per la tutela e la conservazione di questo patrimonio - spiega -, ma qualsiasi eventuale soluzione deve tenere conto dei diritti dei proprietari, che abbiamo incontrato, pertanto il tentativo in atto è teso a trovare una mediazione che tenga conto di una serie di equilibri». Insomma, l’avventura di fare marcia indietro, rispetto al percorso imboccato dal precedente esecutivo, è stato messo in atto, ma sull’esito, di fronte ad un iter già avviato, sembra che per il momento rimanga aperto un punto interrogativo. Nei mesi scorsi è partita una nuova campagna, lanciata dai cittadini con l’appoggio di Rifondazione comunista, che fa leva sulla creazione di un nuovo Gas (Gruppo di acquisto solidale), che ha portato tra i sandonatesi le zucchine e i fiori di zucca a chilometri zero coltivati sui terreni del Parco Sudmilano a ridosso del complesso agricolo. Un’ulteriore mossa che, oltre a promuovere una cultura di sostenibilità del consumo, ha guardato all’obiettivo di tenere alta l’attenzione dei sandonatesi sulla storica testimonianza dei trascorsi rurali di questo tratto di hinterland. L’argomento è tornato poi in auge settimana scorsa, in fase di discussione delle Linee programmatiche della squadra di governo, dove nel novero dei punti forti contenuti nel documento, un consigliere del Pd ha citato anche la battaglia per la conservazione della struttura di Poasco. Certo, la politica locale tornerà a parlare dell’indirizzo che è stato già al centro di animati dibattiti e di partecipate mobilitazioni da parte delle associazioni e di quei sandonatesi i quali accarezzano il sogno che la cascina resti tale e quale. Se infatti in questa fase il percorso burocratico prevede la risposta alle osservazioni, sembra che si sia aperto un dialogo ai piani alti del Comune con i protagonisti di questa partita. Le prossime battute non dovrebbero farsi attendere. Nel frattempo i sodalizi ambientalisti si sono già ampiamente espressi, alzando gli scudi contro il progetto che trasformerebbe l’antico edificio in un complesso condominiale.Fonte: Il Cittadino

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