martedì 30 ottobre 2012

«Niente soldi per la ciclabile»: anche Paullo rimane a secco

Niente soldi per l’ultimazione del collegamento ciclabile da Paullo a Mombretto e Pantigliate. Il prolungamento del percorso su due ruote della Provincia di Milano, seppur previsto nel piano “MiBici”, almeno per il momento non si farà. Lo ha annunciato lo stesso assessore alla viabilità Giovanni De Nicola, che nel corso dell’ultima riunione a palazzo Isimbardi ha risposto a due interrogazioni del consigliere provinciale Pietro Mezzi. La prima chiedeva informazioni sulla modifica dell’accordo di programma della tangenziale est esterna per favorire l’intervento di collegamento a nord di Melegnano tra le strade Cerca e Binasca (previsto nella viabilità di connessione della Tem, ma a rischio di rinvio per le difficoltà economiche finanziarie ventilate proprio dall’assessore provinciale), la seconda sulla passerella ciclabile sulla Paullese, prevista nell’ambito del completamento del primo lotto di riqualificazione dell’ex statale 415. Un itinerario per la mobilità sostenibile che permette ai comuni di essere collegati, da Mediglia fino all’Idroscalo. Tranne Paullo, che rimarrebbe irrimediabilmente isolato, come hanno avuto modo di sostenere le varie associazioni ciclistiche che avevano anche promosso un progetto per il collegamento della cittadina sudmilanese. «La risposta dell’assessore De Nicola è ancora una volta disarmante - sostiene Pietro Mezzi - infatti afferma che l’opera è prevista nel piano “MiBici” (la pianificazione provinciale per la costruzione di una rete ciclabile promossa dalla precedente amministrazione provinciale, ndr) ma che mancano i fondi per realizzarla. La crisi finanziaria dell’ente provinciale è nota e indiscutibile, ma non si può soltanto allargare le braccia e arrendersi. Compito di chi amministra un territorio è cercare soluzioni per dare risposte alle esigenze dei cittadini. Invece di stare fermi si potrebbe avviare un confronto tra la Provincia, i Comuni interessati e le associazioni cicloambientaliste». Fonte: Il Cittadino

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