martedì 9 ottobre 2012

San Donato - La città piange l’imprenditore anti crisi

Aveva un progetto ambizioso: assumere 50 persone entro un anno, ma è morto prima di portarlo a termine.
Il testamento di Angelo Corigliano, imprenditore di 61 anni, spirato ieri mattina, non resterà però “lettera morta”, ma verrà lasciato nelle mani del consiglio di amministrazione della sua azienda, la Itex Building, una multinazionale di servizi con sede in via Fellini a San Donato. E chissà che dopo le sette assunzioni già avviate a settembre, il prossimo anno si possa realizzare il sogno dell’imprenditore pugliese, espresso in una fantomatica formula matematica: 50 - 1 = infinito. Semplicemente per dire che il futuro dell’azienda dovrà continuare (infinito) pur senza di lui, ma con altre 50 persone neo assunte (50 - 1) per dare un contributo alla sua amata Italia in un momento di profonda crisi. Questo messaggio lo aveva annunciato sulle maggiori testate nazionali, acquistando delle intere pagine, consapevole di avere pochi giorni ancora da vivere per una inesorabile malattia. Lascia una compagna e due figli ancora adolescenti, ma anche la sua azienda (la sede di San Donato e quella distaccata a Taranto) con i 500 collaboratori che ora sono in lutto. Dagli industriali al mondo politico, sono tante le persone che piangono la prematura scomparsa. E che parteciperanno ai funerali che si svolgeranno domani nella chiesa di Santa Barbara al quartiere Metanopoli. Dove si chiuderà la parabola dell’imprenditore, iniziata alla fine degli anni Settanta, quando nella sua Taranto fondò, insieme al fratello maggiore, una società specializzata nel controllo qualità e collaudo dei materiali. La presenza dell’Eni a San Donato, che poteva rivelarsi un contesto strategico per ampliare l’attività, ispirò Corigliano, che ebbe l’intuizione giusta trasferendosi a San Donato. E da un piccolo ufficio in via Parri, a poca distanza dalla sua abitazione, costruì il suo grande impero: un’impresa con addentellati internazionali e con un fatturato di 10 milioni di euro. Ma soprattutto un tassello per l’Italia del futuro, per creare occupazione e speranza nelle nuove generazioni.«In questo momento di profondo dolore, come rappresentante della città, - dichiara il sindaco Andrea Checchi - voglio esprimere ai suoi famigliari le condoglianze dell’amministrazione comunale e la vicinanza dell’intera comunità. Con il suo gesto di estrema attenzione verso il prossimo, il nostro concittadino ha dimostrato come ciascuno di noi possa contribuire a riaccendere la speranza in questa epoca così tribolata. L’impegno dell’amministrazione è fare in modo che esempi come quello di Corigliano - a cui va il nostro “tardivo” ringraziamento - rimangano scritti nella memoria collettiva di San Donato affinché possano essere di insegnamento per le future generazioni».Fonte: Il Cittadino

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