Viene azzerata la banda dei tabacchi. Dopo gli arresti di venerdì scorso
dei due giovani romeni “pizzicati” mentre cercavano di svaligiare la
tabaccheria di via Di Vittorio, nel pomeriggio di ieri i militari sono
risaliti agli altri quattro componenti del gruppo ammanettati a Milano.
Si tratta di C.A. Di 31 anni, C.G. Di 20 anni, T.I. Di 24 anni e P. G.
di 20 anni che ora si trovano in stato di fermo, quali indiziati di vari
furti perpetrati nel Sudmilano. Erano i predoni delle “bionde”,
protagonisti dei colpi in via Di Vittorio a San Donato, ma anche a
Mombretto e Settala in base alle accuse degli inquirenti. Attorno a loro
è stato chiuso il cerchio a 24 ore dall’ultimo colpo tentato. In una
febbrile attività di ricerca, condotta sin dall’immediata cattura dei
due ladri romeni, i carabinieri del nucleo operativo sono riusciti a
raccogliere gli indizi necessari e le testimonianze per organizzare la
cattura del resto della banda. D’altronde le indagini tecniche condotte
tempestivamente sui telefoni trovati in possesso dei primi due arrestati
hanno permesso di avere le prime conferme. Appreso che i quattro
ricercati si trovavano a Milano, nel quartiere Lorenteggio, in un
gigantesco condominio dove condividevano l’appartamento con altri sei
connazionali (risultati non coinvolti nell’attività), i carabinieri sono
partiti alla volta della città meneghina. Nell’appartamento è stata
inoltre sequestrata un’ingente quantità di refurtiva e denaro, fra cui
parte degli articoli di pelletteria rubati in via Libertà e un
televisore sottratto ad uno dei bar di via di Vittorio. Sono stati
ritrovati anche vari articoli di pelletteria rubati a Varese. Il gruppo,
infatti, pare che fino a metà del mese di settembre colpisse
tabaccherie e negozi in quella zona e si fosse trasferito da poco nel
Sudmilano giudicato molto appetibile per l’elevato numero di bar
tabacchi e le vie di fuga. Ora le indagini per verificare la loro
responsabilità per altri furti condotti ai danni di esercizi commerciali
nel Varesotto saranno condotte con i colleghi del luogo con cui già si
sta pianificando uno studio congiunto. Intanto i quattro romeni, tutti
senza fissa dimora, sono stati dichiarati in stato di fermo. Nel
contempo non cessano i servizi di controllo straordinario del territorio
che per la prima volta si sono chiusi senza sopralluoghi a seguito di
furti negli esercizi pubblici.Fonte: Il Cittadino
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