Anche Italia Nostra Sud Est Milano in campo per salvare gli aspetti più
tipici della frazione Carpianello: «Conservare almeno la ruota del
mulino, parte di un’edificio esistente già nel 1700». Alcuni attivisti
di Italia Nostra, associazione nata da pochi anni nel territorio,
uniscono le loro perplessità a quelle di chi ha già ammonito il Comune e
gli operatori privati a non stravolgere, col piano di recupero, il
volto di una frazione rimasta relativamente immutata per secoli mentre
attorno alla via Emilia dilagava lo stravolgimento urbanistico. Italia
Nostra in particolare teme che le case cancellino il biglietto da visita
di Carpianello per chi conosce un minimo la zona: l’edificio del
mulino, o almeno la ruota a pale meccaniche, sull’angolo fra le vie
Bossi e Ferrari. «Nei prospetti del piano di intervento privato, che
abbiamo avuto modo di visionare - osservano Cristiana Amoruso e Mauro
Manfrinato di Italia Nostra - non è esattamente chiaro se quanto meno la
ruota verrà conservata. Inoltre la datazione dell’edificio è troppo
“giovane”, recente, perchè il mulino ad acqua esiste sicuramente da
prima del 20esimo secolo. La struttura è inquadrabile tra il 17esimo e
il 18esimo secolo, e il complesso risulta già censito dalla
Soprintendenza ai beni artistici e architettonici. Il mulino, come
elemento che qualifica Carpianello, rientra nella categoria dei beni
paesaggistici individuati dal decreto legge 42 del 2004». Per quanto
riguarda gli altri stabili affacciati sulla via unica di Carpianello,
Amoruso e Manfrinato osservano che «gli edifici della cascina compresi
nel progetto, corrispondenti ai civici 8 e 6 di via Bossi, sono già
presenti nel Catasto Teresiano ma appaiono di più antica costruzione.
Attraverso un esame visivo del muro perimetrale nord che dà su via
Bossi, si evincono brani di muratura inquadrabili al 15esimo secolo».Fonte: Il Cittadino
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