Più foresta per Monticchie. La riserva naturale di Somaglia ha incassato
il via libera dell’Unione europea, della Regione Lombardia e della
Provincia di Lodi, per lo sviluppo dei progetti forestali: due
riguardanti Monticchie e uno relativo ad aree comunali esterne all’oasi.
Si tratta di interventi finanziati con fondi strutturali per la forestazione che rientrano nel Piano di sviluppo rurale per un totale di circa 85mila euro, di cui 60mila solo per la riserva Monticchie. Per l’oasi della Bassa si tratta di una buona notizia, perché conferma, anche in tempi di crisi, il riconoscimento della progettualità di Monticchie da parte degli enti pubblici.«Il Piano di sviluppo rurale (Psr) individua, fra le tante, alcune misure di natura forestale che finanziano i rimboschimenti e gli interventi di miglioramento forestale - ha spiegato il direttore scientifico di Monticchie Luca Canova -: si tratta di misure che, in un contesto di agricoltura molto avanzata come la nostra, hanno riscontri solo parziali da parte dell’impresa agricola, mentre sono interessanti per le aree protette». Le misure sono finanziate dall’Unione europea, recepite dalla Lombardia nel Psr e affidate alla Provincia che ne cura istruttoria e messa a concorso e Monticchie ne è la destinataria. La richiesta della riserva naturale però è stata estesa anche a territori comunali esterni all’oasi e anche in questo caso l’esito è stato positivo.«Per quanto riguarda i progetti relativi a Monticchie - ha precisato Canova - il primo interesserà quelle porzioni di bosco naturale che crescono su vecchi pioppeti industriali non erpicati e che si trovano a nord dell’oasi: si tratta di intervenire sulla parte di bosco soffocata dai ricacci (polloni) di pioppo eliminandoli in modo compatibile e favorendo e accelerando la ripresa naturale del bosco spontaneo che ora è soffocato dai polloni». Obiettivo? Rimettere in sesto il querceto, perché il pioppo industriale cresce molto più velocemente delle querce e col tempo le soffoca. «Il secondo progetto, - ha proseguito Canova - ci permetterà di ripulire il reticolo idrico interno della riserva naturale su tutti e 24 gli ettari: è un lavoro che periodicamente va effettuato per salvaguardare i fontanili, ma che è oneroso e non sempre possiamo sostenere con la frequenza che vorremmo». Erogati i fondi regionali, i lavori potranno partire presumibilmente entro il prossimo mese di marzo.Fonte: Il Cittadino
Si tratta di interventi finanziati con fondi strutturali per la forestazione che rientrano nel Piano di sviluppo rurale per un totale di circa 85mila euro, di cui 60mila solo per la riserva Monticchie. Per l’oasi della Bassa si tratta di una buona notizia, perché conferma, anche in tempi di crisi, il riconoscimento della progettualità di Monticchie da parte degli enti pubblici.«Il Piano di sviluppo rurale (Psr) individua, fra le tante, alcune misure di natura forestale che finanziano i rimboschimenti e gli interventi di miglioramento forestale - ha spiegato il direttore scientifico di Monticchie Luca Canova -: si tratta di misure che, in un contesto di agricoltura molto avanzata come la nostra, hanno riscontri solo parziali da parte dell’impresa agricola, mentre sono interessanti per le aree protette». Le misure sono finanziate dall’Unione europea, recepite dalla Lombardia nel Psr e affidate alla Provincia che ne cura istruttoria e messa a concorso e Monticchie ne è la destinataria. La richiesta della riserva naturale però è stata estesa anche a territori comunali esterni all’oasi e anche in questo caso l’esito è stato positivo.«Per quanto riguarda i progetti relativi a Monticchie - ha precisato Canova - il primo interesserà quelle porzioni di bosco naturale che crescono su vecchi pioppeti industriali non erpicati e che si trovano a nord dell’oasi: si tratta di intervenire sulla parte di bosco soffocata dai ricacci (polloni) di pioppo eliminandoli in modo compatibile e favorendo e accelerando la ripresa naturale del bosco spontaneo che ora è soffocato dai polloni». Obiettivo? Rimettere in sesto il querceto, perché il pioppo industriale cresce molto più velocemente delle querce e col tempo le soffoca. «Il secondo progetto, - ha proseguito Canova - ci permetterà di ripulire il reticolo idrico interno della riserva naturale su tutti e 24 gli ettari: è un lavoro che periodicamente va effettuato per salvaguardare i fontanili, ma che è oneroso e non sempre possiamo sostenere con la frequenza che vorremmo». Erogati i fondi regionali, i lavori potranno partire presumibilmente entro il prossimo mese di marzo.Fonte: Il Cittadino
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