mercoledì 17 ottobre 2012

Casalmaiocco - Quella non è una strada, è un groviera

I comuni di Casalmaiocco e Tavazzano tornano a bussare alle porte della Provincia per la manutenzione della sp 218, la strada che collega Villavesco, Modignano e Casalmaiocco.
Larga da non farci passare due auto assieme (figurarsi due camion), piena di buche, con le banchine che continuano a perdere ghiaia scavata dalle ruote, la provinciale è da tempo oggetto delle preoccupazioni dei due broletti che si dividono il tracciato. In realtà la divisione è piuttosto diseguale, perchè i primi trecento metri circa ricadono in comune di Casalmaiocco, tutto il resto via via si addentra in territorio di Tavazzano con Villavesco, fino alla confluenza con la statale Emilia poco a sud est del centro abitato. I due centri confinanti sono però sicuri di una cosa, che le competenze sul collegamento viario sono materia della direzione provinciale trasporti, visto che non c’è mai stato un declassamento che abbia affidato l’onere di gettare asfalto e ghiaia ai comuni. «Deve intervenire la provincia - concordano Giuseppe Russo e Pietro Segalini, i due sindaci - cosa che non abbiamo mancato di sollecitare in passato e faremo anche d’ora in avanti. Prenderla in gestione noi? È possibile, purchè non ci venga trasferito un debito e basta. Prima bisogna metterla in condizioni di sicurezza di base». Presi “fra l’incudine e il martello” dall’acciaccata stradina ci sono i residenti di Modignano, la frazione più piccola di Tavazzano. Non sono tanti, 200 circa, anche se nell’ultimo decennio qualche casa in più è spuntata da recuperi edilizi di vecchi fabbricati agricoli. Per muoversi in qualsiasi direzione gli abitanti di Modignano (studenti delle scuole compresi) non hanno scelta: devono prendere la 218. A loro si aggiunge una parte di traffico di passaggio costituito soprattutto da pendolari verso Milano, i quali sono a caccia qui come dappertutto di scorciatoie per evitare le direttrici principali, rappresentate dalla via Emilia e dalla 159 Sordio-Bettola. Il paesaggio obbligato però, per tutti, è quello di una carreggiata non sufficiente per fare transitare due auto assieme, anche se in questo caso più che di inadempienza si tratta di storia: più grande di così la provinciale non è mai stata. Si aggiungono buche piene di acqua quando piove, sobbalzi e banchine che diventano “trincee” a suon di automezzi che si spostano fuori carreggiata per fare passare gli altri. Segalini di Casalmaiocco precisa di «aver inviato due mesi fa una lettera all’ente provinciale», e di tornare a sollecitare la questione oggi stesso a palazzo San Cristoforo. Russo evidenzia come « le condizioni di traffico migliorerebbero semplicemente con delle piazzole di allargamento a qualche centinaio di metri di distanza l’una dall’altra. Farla diventare comunale? Tutto è possibile, ma non a costo totale per il nostro bilancio».Fonte: Il Cittadino

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