Cerro al Lambro si ribattezza “paese delle cicogne”. La sorprendente
etichetta è comparsa da pochi giorni sulle strade e ricorda il fatto che
negli ultimi due anni le cicogne non hanno mai mancato l’appuntamento
con il paese. O meglio, con il campanile della chiesa dei Santi Giacomo e
Cristoforo, sopra il quale i volatili che compaiono in primavera e se
ne vanno a fine estate hanno messo su casa sia l’anno scorso che pochi
mesi fa. Un passaggio, quello degli eleganti uccelli migratori, che ora
si scopre ha avuto un ulteriore risvolto raro: Cerro al Lambro è l’unico
comune, della zona fra Sudmilano e Nord Lodigiano, dove l’arrivo delle
coppie nidificatrici è stato coronato dalla sopravvivenza dei piccoli
oltre le prime settimane. In altri centri del Parco agricolo Sudmilano o
delle zone immediatamente limitrofe la complessa riproduzione delle
cicogne bianche è stata meno fortunata, con i neonati che non ce l’hanno
fatta a passare l’ultima estate bollente, rimasta un mese e mezzo senza
pioggia. In giro per qualche parte dell’Africa dunque ci sono ora due
piccole cicogne “cerresi” e il fatto è ben valso un cartello stradale
assai diverso dai soliti che si incontrano avvicinandosi ai centri
abitati. Arrivando a Cerro da tutti gli accessi sotto il nominativo del
paese ora compare una vivace dicitura che porta i marchi
dell’amministrazione e della Lipu, la Lega italiana protezione uccelli.
Da due anni a questa parte in effetti i cerresi e tutti gli altri
curiosi in arrivo dai comuni limitrofi si sono abituati all’appuntamento
fisso, che cade fra marzo ed aprile, con l’imponente spettacolo degli
animali che planano dalla cupola della parrocchiale di via Roma e girano
per le campagne sopra i nasi all’insù. L’evento importante dal punto di
vista degli equilibri biologici è stato rappresentato dalla nascita di
due piccoli e dal loro svezzamento. Un’eventualità rara, considerati i
numeri dell’intera popolazione di cicogne bianche in Italia : la specie
si era addirittura completamente estinta fra il Settecento e
l’Ottocento, mentre oggi il censimento degli individui controllabili,
avvistati e monitorati, non supera le 400 unità. L’ormai significativo
avvistamento di Cerro al Lambro giustifica quindi il cartellone, che
vuole essere di buon auspicio per la prossima primavera. Nel 2013 fra
l’altro il Comune è intenzionato, assieme alla Provincia di Milano, a
rafforzare l’habitat del paese con la costruzione di un nido artificiale
predisposto per l’accoglienza. Sempre che non sia meglio il vecchio
campanile.Fonte: Il Cittadino
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