lunedì 5 novembre 2012

Da San Donato le parole vanno alle missioni militari di pace

L’ombra dell’attentato di sabato scorso a Lodi è arrivata anche sulla celebrazione del 4 Novembre a San Donato Milanese. Le autorità raccolte sotto il monumento ai caduti che segna il centro esatto del cimitero di via Martiri di Cefalonia hanno dovuto iniziare la celebrazione portando parole di solidarietà ed elogio agli uomini del comando locale, agli ordini del maggiore Giuliano Gerbo. In prima fila a deporre la corona al cippo dei sandonatesi periti nelle guerre del secolo scorso c’erano loro, i carabinieri in servizio assieme a quelli dell’ Associazione nazionale, ed a loro si è rivolto il sindaco Andrea Checchi: « Il nostro pensiero va al lutto gravissimo di poche ore fa, e al pieno desiderio che il sacrificio di un militare serva sempre a muovere la società verso il rispetto delle leggi e degli uomini». Al camposanto del Concentrico, cioè la zona più centrale della città, una cerimonia raccolta per pochi ma motivati presenti ha visto l’intervento, oltre che del sindaco, dell’assessore provinciale al bilancio Luca Squeri e di altri esponenti della giunta e dei gruppi politici in consiglio. Note affidate al corpo musicale “Pietro Mascagni”, la banda della città dell’Eni, che ha poi seguito il corteo fino alla parrocchia centrale di San Donato per la celebrazione liturgica. I caduti nella prima guerra mondiale sono trenta più ventun dispersi; nove di San Donato e nove di Poasco (frazione aggregata al comune maggiore nel 1932) per la seconda. Numeri che possono sembrare contenuti ma vanno rapportati alla città di allora, completamente differente da quella attuale. Fu un grande tributo di vite giovani. Cosa insegnano ai giovani di oggi, tre generazioni dopo, cresciute almeno in Italia e in Europa sotto la bandiera di una pace difficile ma comunque reale? «La guerra non è un’esperienza avventurosa, un qualcosa da raccontare - ha riflettuto il sindaco Checchi - ma è un’esperienza violenta in cui la gente muore e non fa ritorno. Da questa consapevolezza nasce anche l’impegno delle nostre forze armate per le missioni internazionali di ricostruzione dopo il conflitto e il presidio delle nazioni che escono dall’esperienza della guerra». Domenica prossima, 11 novembre, si rinnova al cimitero del Concentrico l’iniziativa dell’associazione nazionale carabinieri per l’anniversario, il nono, dell’attentato di Nassiriya in Iraq. La posa della corona sulla lapide in marmo che ricorda la strage dell’8 novembre 2003 avverrà alle 11.30 di domenica 11, seguita alle 11.45 dalla funzione religiosa presso la parrocchia di San Donato Martire.Fonte: Il Cittadino

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