L’ombra dell’attentato di sabato scorso a Lodi è arrivata anche sulla
celebrazione del 4 Novembre a San Donato Milanese. Le autorità raccolte
sotto il monumento ai caduti che segna il centro esatto del cimitero di
via Martiri di Cefalonia hanno dovuto iniziare la celebrazione portando
parole di solidarietà ed elogio agli uomini del comando locale, agli
ordini del maggiore Giuliano Gerbo. In prima fila a deporre la corona al
cippo dei sandonatesi periti nelle guerre del secolo scorso c’erano
loro, i carabinieri in servizio assieme a quelli dell’ Associazione
nazionale, ed a loro si è rivolto il sindaco Andrea Checchi: « Il nostro
pensiero va al lutto gravissimo di poche ore fa, e al pieno desiderio
che il sacrificio di un militare serva sempre a muovere la società verso
il rispetto delle leggi e degli uomini». Al camposanto del Concentrico,
cioè la zona più centrale della città, una cerimonia raccolta per pochi
ma motivati presenti ha visto l’intervento, oltre che del sindaco,
dell’assessore provinciale al bilancio Luca Squeri e di altri esponenti
della giunta e dei gruppi politici in consiglio. Note affidate al corpo
musicale “Pietro Mascagni”, la banda della città dell’Eni, che ha poi
seguito il corteo fino alla parrocchia centrale di San Donato per la
celebrazione liturgica. I caduti nella prima guerra mondiale sono trenta
più ventun dispersi; nove di San Donato e nove di Poasco (frazione
aggregata al comune maggiore nel 1932) per la seconda. Numeri che
possono sembrare contenuti ma vanno rapportati alla città di allora,
completamente differente da quella attuale. Fu un grande tributo di vite
giovani. Cosa insegnano ai giovani di oggi, tre generazioni dopo,
cresciute almeno in Italia e in Europa sotto la bandiera di una pace
difficile ma comunque reale? «La guerra non è un’esperienza avventurosa,
un qualcosa da raccontare - ha riflettuto il sindaco Checchi - ma è
un’esperienza violenta in cui la gente muore e non fa ritorno. Da questa
consapevolezza nasce anche l’impegno delle nostre forze armate per le
missioni internazionali di ricostruzione dopo il conflitto e il presidio
delle nazioni che escono dall’esperienza della guerra». Domenica
prossima, 11 novembre, si rinnova al cimitero del Concentrico
l’iniziativa dell’associazione nazionale carabinieri per l’anniversario,
il nono, dell’attentato di Nassiriya in Iraq. La posa della corona
sulla lapide in marmo che ricorda la strage dell’8 novembre 2003 avverrà
alle 11.30 di domenica 11, seguita alle 11.45 dalla funzione religiosa
presso la parrocchia di San Donato Martire.Fonte: Il Cittadino
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