giovedì 15 novembre 2012

Dal Pirellone un freno al cemento

Il cemento si è ingoiato quasi quattromila ettari di terreno in cinquant’anni. Nel 1955 gli ettari urbanizzati in tutto il Lodigiano erano 3mila, nel 2007 hanno raggiunto quota 6.821. Questo significa che ogni anno l’urbanizzazione è cresciuta con un ritmo pari al 4,36 per cento in più rispetto ai dodici mesi precedenti, una tendenza che non è affatto lodigiana ma che caratterizza tutte le province. Di certo, però, lungo l’Adda il consumo di suolo è sempre stato un problema sul quale discutere e persino accapigliarsi. Adesso l’ex assessore regionale all’urbanistica, il leghista Daniele Belotti, ha deciso di presentare al Pirellone un progetto di legge per tenere a freno la cavalcata del cemento in Lombardia, un documento che avrebbe voluto approvare al più presto ma senza riuscirci a causa dello scioglimento del consiglio. Il provvedimento è stato messo agli atti e potrà servire alla prossima giunta come base di partenza per il lavoro futuro. «Il problema del consumo di suolo non va sottovalutato - afferma Belotti -. Basti pensare che, nella nostra regione, dal 1955 al 2007 sono stati 235.737 gli ettari urbanizzati, con un incremento medio del +235 per cento ed una crescita media annua delle aree urbanizzate del 4,52 per cento».Il progetto di legge targato Lega Nord prevede prima di tutto che il fabbisogno immobiliare previsto nei Pgt (Piani di governo del territorio) dei Comuni sia legato all’andamento demografico: si potrà costruire all’interno delle aree urbane già previste e sviluppate, riqualificando il patrimonio esistente o le aree dismesse, e solo successivamente si potranno prendere in considerazione nuove zone.«Un altro aspetto innovativo del progetto di legge - spiega Belotti - riguarda l’obbligo di autocertificazione da parte dell’amministrazione comunale, in base a una serie di parametri oggettivi, del Piano di governo del territorio al fine di incentivare la pubblica amministrazione a raggiungere obiettivi di eccellenza in ognuno dei campi che interessano il governo del territorio. Come avviene per la certificazione energetica degli edifici, anche per i Pgt avremo così un dato sintetico e leggibile che, oltre a favorire la trasparenza e la comunicazione, offrirà ai cittadini la possibilità di valutare l’operato svolto dall’amministrazione. Tale dato potrà essere utilizzato, infine, anche nei bandi per l’erogazione di finanziamenti pubblici, favorendo le amministrazioni più virtuose nella politica di tutela e valorizzazione del proprio territorio».Fonte: Il Cittadino

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