martedì 27 novembre 2012

Mairago - Muzza più sicura con 250mila euro

Una draga è al lavoro nel colatore Muzza, tra Mairago e Turano, per l'ultima fase di una serie di interventi di messa in sicurezza voluti dallo Ster regionale e costati in tutto 750mila euro: dal ponte -canale della roggia Cavallera-Crivella, fino alla centrale idroelettrica Seb (ex Edison), i tecnici di Regione Lombardia hanno deciso di consolidare le sponde e, ora, anche di ripulire l’alveo da decine di piante di alto fusto cadute. Un intervento in più lotti finalizzato a migliorare quella “sicurezza idraulica” che, quando piove troppo e succedono disastri, viene sempre rimpianta. «Quella in corso è la terza fase degli interventi - spiega il sindaco di Mairago Davide Tei - e l’obiettivo è di prevenire frane ed esondazioni. Il primo lavoro, quello al ponte canale, era stato oggetto di una dialettica con gli ambientalisti, e la Regione aveva adottato tecniche meno impattanti sul contesto naturale rispetto alla previsione iniziale. Si tratta di somme importanti, stanziate dalla Regione».Questa volta però il colatore Muzza verrà liberato anche da alberi che erano caduti tra le polemiche, e che sono oggetto anche di una battaglia legale tra un proprietario terriero e la Regione. Forte di una perizia, infatti, il proprietario di un bosco a Turano sostiene che alcune piante di sua proprietà siano cominciate a cadere, e fin dall'ormai lontano 2003, a causa dell’innalzamento del livello dell’acqua seguito alla riattivazione della centralina idroelettrica della Colombina. Che i tronchi caduti nell’alveo di questo corso d’acqua non ci debbano stare è evidente, dato che si tratta di un canale artificiale e che, oltre a ostacolare il deflusso dell'acqua, potrebbero venir trascinati via e andare a danneggiare la centralina o altri manufatti.Ma è sulla causa di questa strage di alberi che A.P., proprietario di uno dei terreni che a partire dal 2003 si sono allagati, attende invano una risposta dalla Provincia di Lodi fin dal 2004, quando aveva inviato in via Fanfulla una diffida affinché venisse limitata l’altezza dell’acqua oppure venisse quantomeno trovato un accordo, ad esempio con lo strumento dell'esproprio dei terreni per pubblica utilità. La diffida era stata ritenuta opportuna in quanto si erano evidenziati anche fenomeni franosi che sembravano a loro volta evidenziare che qualcosa, nel livello del colatore Muzza a monte della centrale, era cambiato. Ora, il presidente della Repubblica deve ancora esprimersi su un ricorso presentato nel 2008 da A.P. contro un’ingiunzione regionale, ma l'area che per il catasto è un bosco continua invece a rimanere allagata. E proprio per questo, sostiene la perizia di un agronomo, gli alberi cadono. E la Regione deve intervenire con fondi pubblici a porre rimedio a un fenomeno che sembra iniziato dopo un intervento, privato, sulla centralina idroelettrica.Fonte: Il Cittadino

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