Nessun passo indietro da parte dell’esecutivo di Andrea Checchi sulla
riorganizzazione dei plessi scolastici, rispetto all’indirizzo varato
nella delibera di fine settembre. Dopo un animato confronto, il conto
alla rovescia, in base alle anticipazioni trapelate nella giornata di
ieri, sembra si sia concluso con la decisione da parte della giunta di
tenere valida la scelta che prevede due istituti comprensivi da circa
1150 studenti con le rispettive scuole medie De Gasperi e Galilei,
nonché un circolo didattico da 800 alunni che riunisce i plessi di
Poasco e via Di Vittorio. Una soluzione, quest’ultima, che è stata sin
dall’origine condivisa da tutte le parti, ma che ha incassato la
bocciatura da parte della Provincia di Milano, con la motivazione che
non risponde ai requisiti definiti dalla Regione Lombardia. Sembra però
che per la squadra di Checchi rimanga la miglior formula, tanto che alla
prima delibera non ne sono seguite altre. Alla Provincia verrebbe
dunque rispedito il medesimo documento in un primo tempo respinto, che
palazzo Isimbardi dovrebbe poi trasmettere alla Regione Lombardia. Per
San Donato la scelta si è rivelata alquanto complessa, in quanto i
ragionamenti sono partiti dalla situazione di fatto che su oltre 3mila
studenti la città ha solo due scuole medie. Sebbene dunque il
dispositivo del Pirellone sulla verticalizzazione preveda la
suddivisione in comprensori che abbiano ciascuno una scuola media, nel
caso specifico potevano essere formati solo due maxi istituti
comprensivi ritenuti di difficile gestione. L’altra proposta che è stata
al centro di un partecipato dibattito, con una decisa levata di scudi
da parte dei genitori, ha riguardato la tripartizione, con la spaccatura
della scuola media De Gasperi in due plessi autonomi. Ipotesi
particolarmente temuta dalle famiglie, che hanno condiviso una petizione
presentata in municipio settimana scorsa. Al tempo stesso sarebbe stata
scartata anche l’idea lanciata dalla minoranza di prevedere l’apertura
di una terza scuola media nel bacino di Poasco, via Di Vittorio e
Certosa. Sembra infatti che in base agli approfondimenti, non sarebbe
stata cosa facile pensare ad un polo didattico non previsto nel Pgt
(Piano di governo del territorio) ed inserirlo nella pianificazione
futura. Per il momento quindi resta valida l’idea iniziale che aveva
raccolto ampio consenso sul territorio, sia dal mondo della scuola sia
dalla politica, con un primo responso negativo da parte della Provincia.
Oggi sono in ogni caso attese conferme ufficiali, con una nota in cui
la giunta di Andrea Checchi ha annunciato l’intenzione di entrare nel
merito del delicato argomento.Fonte: Il Cittadino
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