sabato 3 novembre 2012

San Giuliano - Avanti tutta con la centrale del biogas

Biogas di Occhiò, il 20 novembre fine dei lavori e avvio della “centrale”. È agli sgoccioli il cantiere che fronteggia la frazione ad ovest della via Emilia, abitata da non più di cento residenti. L’impianto esteso per 2500 metri quadrati, con due vasche di produzione e un motore allacciato alla rete Enel, è quasi concluso e sta per aprire le porte ai primi camion carichi di trinciato di mais. Il biogas di Occhiò è la copia esatta di quello di Salerano, vicino a cascina Ghione, costruito dalla stessa associazione di imprese: la Wolf di Bolzano per la centralina, la Pg di Spirano, provincia di Bergamo, per le opere murarie, e la Bts Italia per l’allestimento delle vasche di fermentazione a cupola. La superficie necessaria per la produzione di agroenergie in questa borgata a meno di mezzo chilometro dalla via Emilia è di 150-180 ettari, cioè tutti i terreni fra la cascina Montone Primavera e Mezzano, proprietà della Società agricola Montone, che è anche proponente l’impianto. Il progetto non include costruzioni di nuove strade o allargamenti di collegamenti viari esistenti; i trasporti arriveranno attraverso la strada unica per Occhiò, svoltando dalla provinciale 164 Locate-San Giuliano. La struttura vera e propria è vasta come detto 2500 metri quadri, 0,25 ettari, all’interno di un “quadrato” più ampio delimitato da dune alberate. Le “gobbe” di terra di riporto attualmente visibili attorno alla centralina sono destinate ad assumere un aspetto meno squallido dell’attuale, perchè servono da supporto a filari alberati prescritti come mitigazione. In altri termini, il biogas da fuori (ad alberi cresciuti) non sarà visibile. Nè dalle poche case di Occhiò nè arrivando da Melegnano, dove centralina e tendoni spuntano all’orizzonte di Mezzano. La centralina deve inoltre rispettare un piano colore coerente con l’ambiente circostante. Nonostante tali aspetti, dalla progettazione in poi il primo impianto di biogas che sorge a San Giuliano è stato al centro di polemiche e anche di una petizione online per fermarlo (sono state raccolte però meno di 200 adesioni). La sezione Sud Est Milano di Italia Nostra in particolare si è mossa su alcuni timori. In primo luogo, che le due vasche quasi completate siano solo l’“antipasto” di un ulteriore estensione del sito. In secondo luogo, il sodalizio evidenzia come, mentre i progetti per le bioenergie vanno avanti a spron battuto, poco o nulla si fa per l’antichissima chiesetta di Occhiò, a pochi metri dai silos.Fonte: Il Cittadino

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