giovedì 13 dicembre 2012

Lodi - Pendolari esasperati, parte la class action

Adesso basta, parte la class action. Dopo quattro giorni da incubo i pendolari hanno deciso di passare alle “maniere forti”: «La misura ormai è colma - spiega Michele Merola, viaggiatore lodigiano -, abbiamo iniziato a raccogliere le adesioni e stiamo sentendo gli avvocati per il patrocinio legale». La stessa conclusione a cui è arrivato Massimiliano Innocenti, il quale ha già sporto denuncia in questura per interruzione di pubblico servizio e ieri ha scelto il telelavoro per evitare ulteriori guai: «Credo che si debba pensare davvero a una causa collettiva - dice -, non è sufficiente inserire reclami sul sito di Trenord».A partire da domenica, il nuovo software della società non è stato in grado di gestire il cambio d’orario e il cambio dei turni del personale. Il risultato? Una raffica di ritardi e soppressioni che ha bloccato i trasporti, pendolari lasciati al gelo senza spiegazioni e momenti di tensione su e giù dalle carrozze. Nella giornata di ieri lungo i binari non c’è stato alcun miglioramento, a dispetto dei comunicati ufficiali di Trenord, la società ha comunque messo in campo una task force per risolvere i problemi di gestione del software e dal momento che il suo amministratore delegato Giuseppe Biesuz si è dimesso, nei prossimi giorni dovrà essere sostituito; Biesuz è agli arresti domiciliari per una vicenda legata al periodo prima del 2008, quando era ai vertici di un’altra società, la Urban Screen.A Lodi il tabellone assomigliava a un bollettino di guerra: 75 minuti di attesa, 45, 100. Anche ieri mattina le persone si accalcavano sulla banchina al gelo e si lanciavano sul primo treno a disposizione, mentre sulle carrozze si faceva fatica a respirare da quanto erano affollate. Alcuni viaggiatori hanno preferito guidare fino a Milano, altri sono arrivati in ritardo in ufficio, chiedendo di poter uscire prima la sera per non rischiare di tornare a casa a notte fonda. Merola si augura che il prossimo mese l’abbonamento sia gratuito: «La situazione non è cambiata, nonostante siano passati quattro giorni - esclama -, un treno da Codogno per Milano era segnalato con cento minuti di ritardo. Non ci viene data nessuna informazione, non sono nemmeno riuscito a fare denuncia alla Polfer perchè non c’era il personale, ci voleva un agente con un grado più alto rispetto a quelli in servizio per raccogliere la denuncia».Tra le segnalazioni arrivate in redazione si contano la soppressione di cinque treni sulla linea Piacenza-Milano Greco Pirelli (andata e ritorno) e ritardi fino a 70 minuti. Da San Zenone i pendolari sono incappati nei soliti ritardi, i più fortunati ne hanno collezionati solo trenta. «Per questa settimana bisogna sperare di dipendere il meno possibile da Trenord - dice un giovane -, a Rogoredo c’erano due treni da Milano Centrale, quello di Trenord era in ritardo di almeno 30 minuti, quello delle Ferrovie era puntuale»Ieri mattina Trenord ha fatto sapere che dall’inizio del servizio fino alle 10 sono circolati in Lombardia 350 treni, di questi 250 sono quelli garantiti nella fascia di punta, dalle 7 alle 9. Per la società il 55 per cento dei mezzi in servizio è arrivato con un ritardo contenuto entro i 5 minuti, le restanti corse hanno viaggiato con un ritardo medio di 20 minuti. Se ci si collegava al sito ufficiale di Trenord spuntava la scritta rossa “servizio ferroviario, disagi possibili anche questa mattina”. La comunicazione informava i passeggeri sul fatto che i turni del personale erano stati assegnati nella notte e che i convogli erano stati posizionati ma che i problemi con il software non erano ancora stati eliminati. Proprio per questo motivo non si potevano escludere ritardi e soppressione. E questa, per i pendolari, non è una novità.Fonte: Il Cittadino

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