lunedì 3 dicembre 2012

Lodi - Un’altra “notte brava” sul lungo fiume

Cestini dell’immondizia divelti e il muretto spezzato. Altri atti vandalici sfregiano la città, dopo gli episodi che avevano già destato preoccupazione. Dopo l’incuria e i gesti d’inciviltà che avevano colpito il quartiere Revellino, questa volta lo scempio ha colpito il Lungo Adda. A segnalarlo un cittadino che ha trovato davanti a sé un cestino per gli scarti, che era stato sradicato dal terreno e un muro basso che è stato danneggiato.Gli assalti degli ignoti si sono concentrati sul Lungo fiume, all’altezza del parco delle Lavandaie, in zona Isolabella. Un’area che è al centro di un impegno di sistemazione da parte dell’amministrazione comunale. A breve dovrebbe anche essere aperto un nuovo locale di ristoro, costruito dal Broletto, per dare un tocco di vitalità al Lungo fiume. Al momento però continua a rimanere regno dell’incuria, per colpa di vandali. La follia distruttrice si deve essere manifestata nella notte di venerdì e non è passata sotto silenzio. Un cittadino è passato vicino al fiume e ha voluto denunciare: «Io credo che i personaggi che hanno deciso di divertirsi con il nuovo muretto di protezione costruito non da moltissimo tempo e con i cestini, non hanno pensato che i danni provocati vengono pagati da tutti i cittadini. Purtroppo nonostante la riqualificazione del nostro lungo Adda, il posizionamento di telecamere, credo che non sia cambiato molto», sottolinea Daniele Gregori. Un appello per garantire più sicurezza in zona è stato lanciato anche da Gino Cassinelli, referente dell’associazione “Nüm del Burgh”. Il gruppo di volontariato gestisce anche il bar sul Lungo fiume e ha voluto lanciare l’allarme: «Sono stati in grado persino di sollevare i marmi del muretto, che si affaccia sulle rive dell’Adda. Non so proprio come abbiano fatto. È una vergogna. Chiunque sia stato lo ha fatto solo per danneggiare e io dico che queste ondate devono finire. Questa zona sta diventando troppo abbandonata. Noi chiediamo un passaggio maggiore delle forze dell’ordine, di vigili, polizia, carabinieri. Dopo la morte del carabiniere di quartiere Giovanni Sali avevano organizzato anche dei posti di controllo, ma purtroppo questo rafforzamento della sorveglianza è durato pochi giorni. Poi è tornato tutto come prima e la zona è stata di nuovo abbandonata dalle istituzioni. Noi gestiamo un bar, che in alcuni giorni sta aperto anche fino all’1 di notte, e il nostro è un importante presidio sociale, ma quando ce ne andiamo rischia di non rimanere più nessuno in questa zona. Basterebbe forse qualche passaggio in più dei mezzi delle forze dell’ordine». Già nei giorni scorsi i vandali si erano accaniti in via del Contarico, nel quartiere Revellino, dove ignoti avevano rovesciato e aperto dei cassonetti. Danneggiamenti anche in viale Dante e, qualche settimana prima, era stato divelto persino il tirante di un arco in piazza della Vittoria.Fonte: Il Cittadino

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