La chiesetta è stata costruita tra l'XI-XIII secolo, poi
"riedificata" negli anni '50. Sconsacrata, in forte stato di abbandono,
il suo proprietario l'ha venduta on line. Ad acquistarla è stato un
certo Francesco Vezzoli, artista di un certo ingegno: l'ha
sradicata dalla sua collina boscosa dove la chiesetta vi troneggiava
armoniosa da secoli, l'ha impacchettata e… stava per spedirla al MoMa di
NewYok, museo d'arte moderna per antonomasia, dove avrebbe essere
rimontata ed esposta, completamente avulsa dal suo contesto storico e
ambientale, in modo permanente. Il condizionale, fortunatamente, è d'obbligo in quanto, come ci
informa Italia Nostra, Paolo Franzese, storico dell’arte, ha lanciato
l’allarme inviando un’informativa al ministro Bray: la conseguente
mobilitazione della Soprintendenza per i beni Architettonici e per il
Paesaggio di Cosenza è riuscita a bloccare nel porto di Gioia Tauro il
container contenente i pezzi della chiesetta prima di partire per gli
Stati Uniti. Sì, perché la chiesa si trova(va) a Montegiordano, un
paesino con meno di 2.500 anime in provincia di Cosenza, dove sono stati
dissipati secoli di storia. Una vicenda dal sapore amaro, assurda,
che evidenzia ancora una volta il grave stato di abbandono in cui versa
parte del nostro patrimonio architettonico. Italia Nostra rivolge un
appello al ministro Bray, persona sensibile ed attenta alla tutela dei
beni culturali del nostro Paese affinché voglia impedire che questa
antica chiesetta venga esportata come una qualsiasi merce, diventando
oggetto di mercato, e che lo stesso ministro si impegni perché la
chiesetta venga riportata e ricostruita nel luogo di origine. Tutto ciò
anche per impedire che questo gesto costituisca un pericoloso
precedente.
Quante chiesette da smontare
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