Pieve Emanuele (Milano), 18 agosto 2014 - Centottanta mila euro la base d’asta per aggiudicarsi la gestione del bar-biglietteria della stazione ferroviaria di Pieve. Una cifra che ha sollevato forti polemiche provocando la protesta del comitato «Amici di via delle Rose».
A metà luglio il comune di Pieve Emanuele ha pubblicato il bando di
concorso per l’affidamento in concessione «della gestione del fabbricato
viaggiatori della stazione ferroviaria di Pieve (sala di attesa
viaggiatori, servizio bar-punto di ristoro e rivendita di giornali e
titoli di viaggio). La documentazione per partecipare al bando dovrà
essere presentata entro il 14 settembre prossimo». «Un bando di gara a
estate inoltrata che prevede la presentazione di una sfilza di documenti
che difficilmente si riescono a recuperare in periodi di ferie – spiega
Andrea Loutfy del comitato amici di via delle Rose –. Difficilmente chi
è interessato a parteciparvi potrà recuperare tutte le informazioni
utili e valutare se prendere parte alla gara». Ma il fattore che ha
provocato la protesta maggiore è la base di partenza dell’asta: 180mila
euro.
«L’amministrazione comunale ha stimato che questo servizio porterà
nelle casse di chi lo gestirà almeno mille euro al mese. Infatti
l’affidamento prevede una convenzione per 15 anni ossia 180 mesi. Ma
come può un privato anticipare l’incasso previsto dei prossimi 15 anni,
tutto assieme? – si chiedono dal comitato –. A questo punto uno per
lavorare deve pagare...». Il sistema della gestione a lungo termine di
beni dell’amministrazione comunale è stato già sperimentato recentemente
con la nuova piscina scoperta. E sta dando per ora ottimi risultati.
«Abbiamo dato alla società che gestisce il centro sportivo e la
piscina coperta la possibilità di realizzare due vasche scoperte, una
per adulti e una per bambini, i cui costi sono stati tutti a carico
loro. Gestiranno il centro per 15 anni con possibilità di rinnovo. In
questo modo abbiamo dato ai cittadini un servizio che attendevano da 40
anni. Anche il fabbricato della stazione prevede una gestione a lungo
termine di chi vincerà la gara». Insomma, per dare servizi ai cittadini
le amministrazioni comunali, con le casse vuote, sono costrette da dare
in gestione le proprie strutture a lungo termine. «Fra l’altro –
spiegano dal Comune – un servizio come quello della stazione dovrebbe
portare nelle casse del gestore privato ben più di mille euro mensili». Fonte: Il Giorno
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