martedì 18 agosto 2015

Acque inquinate, è ancora allerta nel Sud Milano

Trezzano sul Naviglio (Milano), 18 agosto 2015 - Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la seconda riunione dell’unità di crisi, nata per arginare lo sversamento di gasolio nei parchi e nelle rogge del Sud Milano. L’emergenza non è rientrata, così come sono ancora attive lo ordinanze dei sindaci che vietano l’utilizzo dell’acqua delle rogge per irrigare i campi o abbeverare gli animali, ma lo stato di allerta è decisamente ridimensionato. I risultati dei campionamenti effettuati da Eni sono incoraggianti, anche se dovranno poi essere confermati da Arpa, e la zona rossa si sta piano piano circoscrivendo intorno ai campi del Milanese, teatro del maldestro tentativo di furto. "Siamo ancora in stato di emergenza – spiega il sindaco di Trezzano Fabio Bottero – ma la situazione è sotto controllo". Dalla sera del 14 agosto, tutte le forze coinvolte - vigili del fuoco, Asl, Arpa, amministrazioni comunali e protezione civile - lavorano per limitare i danni ambientali derivati da un maldestro tentativo di furto, effettuato ad un oleodotto dell’Eni che attraversa i campi di cascina Scariona, in territorio milanese. Un eco-reato che, di per sé, sarebbe di modesta entità – visto la rottura del marchingegno per l’aspirazione del gasolio – ma che ha rischiato di creare danni ambientali pesantissimi. Solo grazie al tempestivo intervento dei soccorsi, infatti, sono stati evitati ingenti danni all’ambiente. La depressurizzazione dell’oleodotto, ma anche la sistemazione di sbarramenti e sofisticati filtri per il riassorbimento dell’idrocarburo, hanno limitato la dispersione del gasolio che, per le sue caratteristiche, scorre in superficie e non è quindi andato ad intaccare la falda acquifera. "Anche a vista d’occhio i miglioramenti si notano – prosegue Bottero –, ora attendiamo la relazione di Eni con la descrizione del piano di “caratterizzazione” e delle bonifiche da effettuare. Ovviamente, le ordinanze non verranno revocate se prima non avremo la sicurezza, certificata anche da Arpa, che non ci saranno conseguenze". La stessa Eni si è detta disponibile ad effettuare la bonifica, non solo del campo ma, anche, delle sponde e delle rogge coinvolte, che a Trezzano sono la roggia Mezzabrea, la roggia Barona e il cavo Lisone. Reticoli che si estendono anche nei comuni di Cusago, Cesano Boscone e Buccinasco dove, ovviamente, i sindaci hanno emesso un’ordinanza con il divieto dell’uso di queste acque. Tornando a monte, invece, il campo della cascina milanese è stato posto sotto sequestro: solo Eni, che sta effettuando la bonifica, è autorizzata a varcarne i sigilli. Sul tentativo di effrazione e sugli autori di quello che si è trasformato in un reato ambientale sta indagando la Polizia di stato. Prima di tornare allo stato di normalità, secondo le stime, ci vorrà almeno una settimana. I Comuni verificheranno che le iridescenze a filo d’acqua scompaiano del tutto. Fonte: Il Giorno

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