mercoledì 17 febbraio 2016

MILANO, CAPITALE DEL PAESE DALLA DOPPIA MORALE

Cos'altro deve succedere a Milano per mettere davvero mano a un verminaio che sembra senza fine? In qualsiasi altra città fosse successo un decimo di quel che accade a Milano, non dormiremmo la notte per la grancassa dei giornali nazionali, le televisioni, con la boccuccia a culo di gallina e il ditino alzato a fare la lezioncina di morale e “ora basta!”.
Un'altra retata (ormai sono più corpose quelle di tangentari che di mignotte) con una ventina di arresti, per cominciare. E l'ennesimo braccio destro del presidente della Regione Prima il Nord (in galera?) è finito al fresco. Appena qualche mese fa, un altro braccio destro del presidente della Regione, Roberto Maroni, del partito dei diamanti africani e delle lauree in Albania e in contumacia, era andato in prigione per ragioni analoghe e tangentare: era il suo vice.
A meno che il suo braccio destro di allora fosse l'assessore al Bilancio, finito pure lui sotto inchiesta. E questi sono la giunta e il consiglio regionale eredi di quello più arrestato, più inquisito e processato della storia delle Regioni, con alla guida il vacanziere caraibico che si perde le ricevute (dice), Formigoni Roberto, il cui voto di castità forse non convince tutti (e sarebbero pure fatti suoi se non fosse lui a farne uso politico), ma vuoi mettere il fatturato di Comunione e Liberazione?
Sono riusciti a inaugurare l'Expo senza manco completarne i capannoni in nove anni, ma avendo riempito le galere di maneggioni e politici corrotti; hanno pensato di cavarsela mettendo un coperchio presentabile, il magistrato anticorruzione Raffaele Cantone, che forse (forse?) con troppo ottimismo, dopo qualche mese, ha riverginato la capitale della corruzione (ovvio: ci girano più soldi...) “Capitale morale”, non perdendo occasione di smerdare Roma, che, a differenza di Milano, non avrebbe gli “anticorpi”.
Una bruttissima scivolata, per chi dovrebbe essere sopra le parti, anche perché il sindaco di Roma, per ventimila euro di cene “istituzionali” se ne è dovuto andare; il capo del governo, Renzi, sponsor di Cantone, per un milioncino-scarsi-due di abbuffate senza mostrare le ricevute, segreto di stato sovietico, sta ancora là; e Maroni, a cui, fra poco arresteranno il ventiquattresimo braccio destro per tangenti, mazzette e appalti truccati per centinaia di milioni, non si muove manco a zampate (pur ignorando le famose intercettazioni...).
Mentre il conducador dell'Expo più segretata della storia dell'umanità (del terzo segreto di Fatima, ormai, sappiamo tutto), con i giochi di prestigio (chiamiamoli così) per nascondere i veri incassi dei biglietti e il vero numero dei visitatori, sì, quel Giuseppe Sala che ha visto farsi dei vuoti intorno, per collaboratori finiti sotto inchiesta o ar gabbio, beh, eccolo il perfetto candidato sindaco di Pechino... ops, scusate, Milano: mi sono confuso per via di troppi votanti che non sapevano una parola di italiano, ma andavano a votale in gluppo pel il lapplesentante della sinistla che doveva vincele le plimalie.
Ovunque, in Italia, tranne che a Milano e forse qualche altra città “morale a prescindere” (o “a prescindere dalla morale”, non ricordo più), fosse accaduto un decimo di queste porcate, sarebbero saltati i vertici, con i trombettieri moralisti con i piccoli e timidi con i forti a suonare la ritirata dagli editoriali listati a lutto.
A Milano scivola tutto via, la notizia, la smentita spudorata a cui non crede manco chi la fa, tanto che per non mettersi a ridere pensa a mamma morta, mentre la dice; poi tutto come prima.
Questo marcio Paese ha una doppia morale; e della doppia morale Milano è capitale. È l'unica città in cui si è dovuto mandare un commissario anticorruzione (non perché altre non lo meritino, ma la dimensione del quibus, lì, è tale, che una qualche forma di rassicurazione andava data. Ho detto forma, non sostanza). Il rigore, le dimissioni, lo sdegno e tutte quelle altre cose sono per i fessi e chi non conta niente.
Commissario Cantone, la capitale morale che era diventata immorale e poi lei ha promosso di nuovo morale e che adesso si manifesta esattamente immorale com'era... come la vede, come la vede lei? Prima di rispondere (lo so che non risponde, è per dare un tono di conversazione): lo sa che a Milano si sono fregati pure i suoi anticorpi? Io indagherei, metti che siano stati quelli di Roma, che, come lei fece notare, non ne avevano: qual è il modo più veloce, in Italia, per procurarsi quello che manca? Ecco, a Milano rubano, perché i romani le hanno rubato gli anticorpi. 
Roma ladrona! di Pino Aprile

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