martedì 15 marzo 2016

San Donato, raccolta firme per riaprire il bocciodromo

San Donato (Milano), 15 marzo 2016 - La  “guerra delle bocce” è scoppiata, spuntano 300 firme per riaprire il palazzetto di via Maritano. Non è stata digerita dai giocatori la chiusura dello storico bocciodromo di San Donato, eliminato quest’estate dal Comune per fare posto a una pista del ghiaccio. Tre società sportive con più di mezzo secolo di storia e 250 giocatori sono stati “sfrattati”, i sandonatesi non hanno gradito. Nelle scorse settimane è nato il Comitato "Il nostro bocciodromo", che in pochi giorni ha già raccolto 300 adesioni. Durissima la reazione dei giocatori. "È stato creato un grosso danno economico alle tre società sportive, che hanno dovuto spostare l’attività a Paullo e Lacchiarella. E, dopo 70 anni di attività, la “Fabio Massimo” è stata addirittura costretta a chiudere", racconta Angelo Bombelli. «Non si giocava soltanto a bocce, ma era un punto di aggregazione per molti anziani che non possono permettersi altri svaghi - continua Antonio Staffolani -. Era una delle cinque strutture più importanti d’Italia, quello che fa rabbia è che Eni l’ha regalata al Comune ed è stata gettata via».
Tanti i disagi. "Giocavo da decenni con la Madonnina - prosegue Luigi Negri -, ma la società si è trasferita a Lacchiarella e i costi di benzina per andare fino a là sono troppo alti. Ho perso degli amici, ora sono costretto a giocare a San Giuliano". Con l'arrivo del nuovo gestore del centro sportivo di via Maritano, era in programma lo spostamento del bocciodromo, ma qualcosa non ha funzionato. "Volevano realizzare una tensostruttura in un altro punto del centro sportivo, ma il Parco Sud non ha dato il permesso. Era comunque un progetto zoppo: non aveva gli spogliatoi e non era regolamentare per le gare", spiega Giuliano Bolzoni, promotore del comitato. "La nostra federazione era disposta ad accollarsi le spese di gestione del bocciodromo, avevano proposto di pagare 1.500 euro al mese per mantenere la struttura, ma il Comune non ha accettato", dice Ferruccio Bugada. "La nostra bocciofila era il top della Lombardia e la quinta struttura più importante d’Italia - ricorda Alfonso Bonatti -, sono state organizzate gare internazionali di altissimo livello, il disegno è stato copiato perfino a Boston". "Non solo bocce. Questo posto era frequentato dalle famiglie dei giocatori e da molti anziani che venivano qui a trascorrere il tempo libero - aggiunge Gianfranco Calzari -, era un centro di aggregazione per tutta la città. La pista di pattinaggio era al Parco Mattei, non si capisce per quale motivo l’hanno chiusa per spostarla qui in via Maritano. È stata una scelta assurda che ha creato soltanto danni". Fonte: Il Giorno

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