mercoledì 29 agosto 2018

Legionella, il numero di malati è raddoppiato in un anno Dopo l’epidemia di Bresso anche nel Lodigiano e Sudmilano cresce l’allarme

Sono quasi raddoppiati, tra il 2017 e il 2018, i casi di Legionella diagnosticati tra Lodi e Melegnano. Nell’ex Asl di Lodi, nei primi 6 mesi del 2017, i casi erano stati 5, mentre nello stesso periodo di quest’anno, i malati sono stati 11. Nell’area di Melegnano, invece, i casi sono passati da 14 a 25. Globalmente nel primo semestre del 2018, si sono registrati 36 casi contro i 19 del 2017. A dirlo sono i numeri pubblicati nel rapporto di agosto dell’Ats.
Il batterio vive nelle acque termali, nei fiumi, nei laghi, nei terreni e nei vapori. Da questi ambienti le legionelle risalgono le condotte cittadine, le fontane e le piscine. Le condizioni più favorevoli alla diffusione del batterio sono la stagnazione, incrostazioni e amebe. I batteri hanno il massimo sviluppo tra i 25 e i 42 gradi centigradi. I fattori maggiori di rischio per la malattia sono l’età avanzata, il fumo, la presenza di altre malattie e la compromissione del sistema immunitario. L’Ats consiglia di mantenere puliti i soffioni delle docce e i filtri dei rubinetti e di far scorrere l’acqua calda prima di utilizzarla.«Bisogna aspettare l’esito dell’indagine epidemiologica sulle fonti del contagio - annota il primario di malattie infettive dell’ospedale Delmati Angelo Regazzetti -. La legionella è un problema. Si tratta di un agente batterico che si contrae per inalazione di vapori di acque contaminate. Il batterio produce la polmonite o la febbre di Pontiac. La prima, soprattutto in soggetti non immunocompetenti, può avere esito fatale. La seconda forma, invece, si risolve spontaneamente senza terapia antibiotica». Fonte: Il Cittadino

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