mercoledì 29 agosto 2018

San Donato: si spaccia alla luce del giorno sotto le campate della tangenziale

La zona a pochi passi dal quartiere Affari è diventata una sorta di “succursale” del boschetto di Rogoredo

La scena si nota solo se si sa cosa cercare, se si staccano gli occhi dalla strada e si spinge lo sguardo nella grande spianata che si apre sotto gli svincoli della tangenziale, tra le ultime propaggini del “boschetto di Rogoredo” e il “muro” dell’alta velocità ferroviaria, una barriera tutt’altro che invalicabile nonostante i tentativi di chiudere passaggi e varchi. Quello che appare, a chi gira lo sguardo anche solo per un istante, è un mondo a sé, fatto di figure che percorrono sentieri polverosi, qualcuno a passo rapido, molti curvi su se stessi, altri lentamente e quasi guardinghi. Puntando lo sguardo si scopre un mondo a parte, una terra di nessuno a metà strada tra San Donato e Milano, propaggine tristemente nota del “boschetto della droga” che si apre a poche centinaia di metri e da dove arrivano in tantissimi in cerca di zone considerate forse più sicure, meno visibili o forse semplicemente meno affollate. Sembra insomma ripreso a pieno ritmo il triste fenomeno dello spaccio sotto le campate della tangenziale, a due passi dal quartiere Affari di San Donato e lungo la linea ferroviaria che da Milano porta a Lodi. Nei mesi scorsi le Ferrovie avevano iniziato ad innalzare un “muro”, una barriera a protezione della linea ferroviaria – su cui transitano anche i treni Alta Velocità – per tentare di impedire l’attraversamento dei binari, pratica utilizzata sia come via di fuga in caso di controlli o retate sia per alimentare una sorta di “succursale” del boschetto di Rogoredo. La zona è stata anche ripulita, con un vero e proprio “disboscamento” che ha portato all’eliminazione dell’alta vegetazione che celava alla vista i traffici che vi venivano consumato. Gli interventi di “prevenzione” non sembrano però aver ottenuto i risultati sperati. A rendere ancora più difficile, per le forze dell’ordine, il controllo del fenomeno, anche la relativa facilità di “avvistamento” da parte degli spacciatori che hanno scelto l’area sotto la tangenziale come “piazza”, raggiungibile solo a piedi e costantemente controllata da “vedette” che avvisano nel caso di “pericolo” Fonte: Il Cittadino

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