La Corte Grande, vero e proprio gioiello ereditato dalla civiltà agricola, avrà un futuro in grande stile grazie alla donazione dell’ex amministratore delegato di Mediobanca, Vincenzo Maranghi (deceduto il 17 luglio 2007), grande estimatore dell’antico borgo dove svetta l’Abbazia degli Umiliati. Era suo desiderio che non venisse snaturata l’armonica cornice locale ricca di storia, arte e spiritualità, che ogni anno porta circa 30mila visitatori nel pregiato angolo di San Giuliano. E grazie al fondo messo a disposizione, il passato verrà attentamente conservato. È nata una fondazione legata a Mediobanca, che parteciperà attivamente ai prossimi passaggi che, in base al progetto illustrato lunedì in consiglio comunale, prevedono la ristrutturazione dell’ormai fatiscente costruzione rurale che sorge nello strategico tratto, proprio di fronte l’Abbazia: obiettivo che verrà raggiunto attraverso il lascito di «qualche milione di euro». Si parla di un futuro dipartimento universitario, ma prima dei progetti sulla carta, l’aspetto principale, che è ancora una volta emerso in occasione del debutto in aula del disegno su cui si articoleranno gli interventi, è che i fondi per mettere mano alla Corte, non mancheranno. Dopo le anticipazioni rese note dal sindaco Marco Toni, nella seduta di lunedì è stato essenzialmente confermato che l’impatto volumetrico sarà contenuto; le nuove edificazioni sorgeranno nel tratto finale del borgo, senza quindi rovinare il cosiddetto “canocchiale visivo” che si apre dalla provinciale 164; in totale è previsto un insediamento pari ad un centinaio di cittadini; via Folli diventerà pedonale; verrà realizzato un parcheggio pubblico interrato;la Corte Grande passerà al comune. Questi i capisaldi su cui verterà il nuovo piano, che è già stato presentato in commissione urbanistica, a cui è seguita l’illustrazione e il dibattito in consiglio comunale, senza però la votazione, in quanto le prossime tappe del Piano di recupero si terranno in giunta. In generale, il piano è piaciuto, sebbene tra le considerazioni politiche sia stata posta l’attenzione su alcuni aspetti, tra cui la necessità di prevedere vincoli di conservazione della campagna circostante, nonché le esigenze che sortiranno in merito all’apertura di alcuni negozi di vicinato. Ma rispetto al Programma integrato di intervento di tre anni fa, la nuova pagina apre prospettive completamente nuove. «Di tutti i Programmi di intervento approvati - ha ricordato il sindaco Marco Toni -, il progetto per Viboldone era quello che mi lasciava maggiori perplessità, ma era anche quello che aveva maggior bisogno di essere approvato. Grazie alla forzatura di quel passaggio, a cui è seguito l’intervento della Provincia e della Soprintendenza, siamo riusciti ad ottenere un importante risultato».
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
Nessun commento:
Posta un commento